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Altre notizie | 18 giugno 2011, 15:00

Il progetto sul nuovo ospedale di Monaco presentato alla Jeune Chambre Economique

Invitato dalla Presidente JCEM Marina Mazza e dal vice Tony Guillemot il ministro della Salute Stéphane Valeri ha spiegato assieme al direttore del CHPG Patrick Bini, le scelte ed il progetto del nuovo ospedale monegasco

Da sinistra Patrick Bini direttore CHPG, Marina Mazza Presidente 2011 JCEM, il ministro della salute Stéphane Valeri, Tony Guillemot v..p JCEM

Da sinistra Patrick Bini direttore CHPG, Marina Mazza Presidente 2011 JCEM, il ministro della salute Stéphane Valeri, Tony Guillemot v..p JCEM

"Nuovo ospedale di Monaco, le ragioni di una scelta" è stato il tema affrontato dal ministro della salute monegasco Stéphane Valeri invitato dalla JCEM a spiegare i motivi che hanno portato alla scelta definitiva della costruzione del CHPG nella zona est dell'attuale. Presente al Novotel, dove si è svolto l'incontro, anche il direttore dell'ospedale Patrick Bini intervenuto a più riprese durante il dibattito.

Valeri ha ringraziato innanzitutto Bini, la sua competenza e sostegno nei 4 mesi di lavoro di concertazione con il tavolo tecnico e con il ministro all'urbanismo Maire-Pierre Gramaglia. 4 mesi di dialogo anche con la direzione medica, con la quale non sempre vi è stata piena conversione di vedute.

Abbandonata una volta per tutte l'idea del mega ospedale dell'architetto Claude Vasconi - ritenuto ormai inadeguato su ogni fronte, sottostimato in termini di spese (si è parlato di un costo che avrebbe potuto sfiorare il miliardo di euro contro i 720M previsti), di tempi e difficoltà logisitche di realizzazione - il nuovo ospedale monegasco sarà comunque ultramoderno, manterrà le ambizioni, ha sottolineato il ministro monegasco e sarà a misura d'uomo.

La scelta di situare ad est l'edificio, rispetto al vecchio CHPG, ha spiegato Valeri, è stata quella più logica e naturale: sarà velocemente operativa e non ultima è vicino al futuro Centro di Gerontologia Rainier III.

Saranno mantenuti tutti i servizi di riferimento: gastroentorologia, radiologia, cardiologia e gerontologia e per la sua realizzazione saranno adottate misure particolari per evitare il rischio d'inquinamento acustico (citati ad esempio l'utilizzo degli stessi materiali del College Charles III con doppi vetri e muri anti-rumore); in complesso rispetto al vecchio Vasconi saranno 100 le camere in meno (da 509 a 409 letti ) ma nelle 2 fasi previste del cantiere, la quasi la totalità dei servizi medici ed il blocco operatorio saranno già ultimati nella prima fase (6 anni di lavoro).

Sara Contestabile

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