/ Altre notizie

Altre notizie | 12 dicembre 2015, 16:13

La politica commerciale e portuale dei Savoia a Nizza dal XVI alla metà del XIX secolo

Un altro pezzo di storia narrata da Pierluigi Casalino

La politica commerciale e portuale dei Savoia a Nizza dal XVI alla metà del XIX secolo

"Nella raccolta degli editti dello Stato Sabaudo si legge che in data 22 gennaio 1667, il sovrano dell'epoca, Duca Vittorio Amedeo I di Savoia, emanava un Manifesto della nuova apertura del porto franco di Nizza, di Villafranca (porto della marina militare piemontese) e S.Ospitio che era dettato in considerazione dello sviluppo dei commerci non solo marittimi nel resto d'Europa e al fine di migliorare la capacità di scambio tra le merci e i prodotti del Ducato. Tale decisione avveniva a seguito di precedente editto inteso a regolare il regime di conduzione delle spiagge, degli scali e delle darsene della Contea Nizzarda e dintorni: editti che avevano già promosso le istituzioni portuali nella zona, favorendo una speciale Compagnia che tentava il contatto 'con i forestieri'. Un provvedimento, dunque, quello del 1667, che recepiva le esigenze crescenti del traffico su mare e della funzione commerciale ed economica in direzione di regioni anche lontane come il Nord Africa, il Nord Europa, la vicina Liguria genovese, oltre che a raccordare i possedimenti sabaudi sulla costa oggi francese e l'enclave piemontese insistente in Oneglia.

L'importanza di Nizza, non soltanto sul piano economico, ma anche civile e militare, nel contesto della politica sabauda era rilevante. Dal XVI secolo in avanti, anzi, tale cifra era cresciuta di molto, con conseguenze assai favorevoli nelle relazioni con Francia, Spagna, Liguria e resto d'Italia, ma anche e soprattutto verso il Levante e l'altra sponda mediterranea. La comune origine ligure-piemontese del centro nizzardo consentiva un continuo movimento di interessi che guardavano con attenzione alle nuove possibilità che offrivano le stesse scoperte geografiche e della tecnica del trasporto e della navigazione. Rivolta principalmente, tuttavia, verso il sistema di comunicazioni italiano, Nizza era già un nodo nevralgico della strategia dei Savoia, che miravano a recuperare nella loro ottica le attività delle marinerie liguri, in prevalenza autonome rispetto allo stesso potere centrale di Genova: non era un caso che il Piemonte sabaudo, che si ritagliava sempre di più un ruolo tra le grandi potenze europee, premesse a breve distanza su Sanremo e su Finale, non contento della sola posizione portuale onegliese: posizione che non riuscì ad emanciparsi sensibilmente come Nizza, nonostante gli sforzi delle autorità piemontesi, a causa di divisioni locali.

Gli investimenti dei Savoia su Nizza, sede estiva del Parlamento torinese, proseguirono fino al momento della sua cessione alla Francia, che li portò, a sua volta, avanti con intensità, anche sul piano turistico, fino ai giorni nostri.

Pierluigi Casalino".

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium