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Fashion | 23 marzo 2016, 11:03

Cuvèe e Perlage: due elementi essenziali nella produzione dello spumante, due parole che evocano le bollicine di qualità. Dalla loro liaison nasce Cuvage, azienda destinata a diventare un “classico moderno”

I suoi vini stanno facendo innamorare i francesi della Costa Azzurra

Cuvèe e Perlage: due elementi essenziali nella produzione dello spumante, due parole che evocano le bollicine di qualità. Dalla loro liaison nasce Cuvage, azienda destinata a diventare un “classico moderno”

Fondata nel 2011 nella provincia di Alessandria, ad Acqui Terme, Cuvage interpreta in modo originale un prodotto storico che affonda le proprie radici in Piemonte, proiettandolo nel consumo contemporaneo.
Il Piemonte vanta in Italia il titolo di culla delle bollicine Metodo Classico. Cuvage si pone l’obiettivo di riportare il territorio alla notorietà di un tempo e far conoscere il Metodo Classico italiano come una delle migliori espressioni dell’arte enologica.

Montecarlo Off Shore è sicuramente l’etichetta più esclusiva di Cuvage. Essa aspira ad essere uno status symbol, simile a quello delle omonime imbarcazioni in serie limitata. Un vino in cui si racchiude lo stile italiano di alto livello, il desiderio di rappresentare l’eccellenza, la voglia di essere unici e inimitabili.
Nata dalla passione per la nautica del direttore marketing Enrico Gobino questa linea vuole anche rendere omaggio a questa disciplina.
Dal tenue colore giallo paglierino, questo vino ha un perlage fine e molto persistente. Al naso delicati sentori di crosta di pane, spezia bianca e frutta gialla si sposano ad una grande eleganza ed equilibrio del palato.
Tra le produzioni del catalogo Cuvage spicca inoltre il Blanc De Blancs Brut Metodo Classico. Chardonnay 100%, viene prodotto da uve raccolte manualmente alla maturazione ideale per esprimere l’eleganza e la finezza ricercata ed avere il giusto equilibrio gustativo.

L’azienda può contare oggi su una superficie vitata di oltre 200 ettari di vigneti controllati direttamente dall’azienda. Gran parte dei terreni sono divisi in cinque cascine, situate in posizioni diverse e complementari, sia per esposizione che per tipo di terreni, due delle quali sono situate in aree riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

“Si tratta di un’opportunità straordinaria per proteggere e valorizzare il territorio” – dice Stefano Ricagno, responsabile di produzione – “Il riconoscimento a Patrimonio Unesco, infatti, promuove la conservazione del suolo e definisce delle regole di gestione orientate a preservare la bellezza dei luoghi. Già prima di questo traguardo Cuvage aveva intrapreso la strada della valorizzazione estetica della vigna, promuovendo l’adozione di pali in legno e   l’inerbimento dei filari, che consente di mantenere la biodiversità.”

Il "metodo Cuvage" riassume la cura di tutte le fasi di produzione volta a valorizzare il patrimonio varietale ma anche il terroir. Al vino base, ottenuto a seguito di selezione, pressatura e una prima fermentazione, viene addizionata la “liqueur de tirage”, una soluzione di vino, zuccheri, lieviti e sostanze nutritive che permettono di far ripartire la rifermentazione in bottiglia. Temperatura costante, umidità e luce controllata sono alcuni degli elementi che assicurano una lenta ed indisturbata rifermentazione e che si traducono in un perlage finissimo, elegante e delicato. Quando il periodo di maturazione sui lieviti volge al termine, le bottiglie vengono posizionate sulle “pupitres”. Grazie ai “remuage” (periodiche ed impercettibili rotazioni delle bottiglie) i lieviti in sospensione vengono convogliati verso il tappo. Dopo la sboccatura eseguita manualmente è il momento di aggiungere la “liqueur d’expédition”, la ricetta segreta di ogni cantina, che serve per rabboccare le bottiglie prima della chiusura con tappo a fungo e per dosare il livello zuccherino ricercato.

Le porte di Cuvage sono sempre aperte: qui esperti e curiosi possono scoprire il Metodo Classico, dove la mano dell’uomo trasforma il frutto della terra in “arte da degustare”, non solo con l’olfatto ed il gusto ma anche con la vista, l’udito e persino il tatto. Proprio la volontà di fare vivere i locali dell’azienda, rendendoli un luogo dedicato alla storia ed alla cultura delle bollicine, ha dato via al progetto “Galleria del Metodo Classico”, percorso didattico che presto sarà aperto al pubblico.

c.p.

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