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Monaco | 23 aprile 2016, 08:00

Libri: lo scrittore e giornalista Andrea Cauti presenta “In questa stanza non c'è un rinoceronte - Wittgenstein spiegato a mia figlia”

Abbiamo voluto rivolgere a Cauti alcune domande, per comprendere meglio il suo libro.

Libri: lo scrittore e giornalista Andrea Cauti presenta “In questa stanza non c'è un rinoceronte - Wittgenstein spiegato a mia figlia”

Il giornalista e scrittore Andrea Cauti, è stato ospite il 21 aprile, allo Scripta Manent di Montecarlo, per parlare del suo libro “In questa stanza non c'è un rinoceronte - Wittgenstein spiegato a mia figlia”, edito da Liamar Editions Monaco, 2016.

Wittgenstein, considerato dagli storici appartenente alla corrente neopositivista, è stato un personaggio brillante e contraddittorio, la cui opera più conosciuta "Tractatus locico-philosophicus", rivela interessanti verità, come per esempio quella citata in questa massima: “Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”. Abbiamo voluto rivolgere a Cauti alcune domande, per comprendere meglio il suo libro.

Da chimico a giornalista passando per la filosofia. C’è sempre bisogno di una evoluzione? La necessita di passare attraverso nuove sfide e mettersi alla prova nel campo del sapere e della cultura, fa parte della natura dell'uomo, è imprescindibile.

Da dove nasce l’idea di spiegare la filosofia in chiave semplice e quale potrebbe esserne il giovamento? E' una idea nata per caso. Io ho letto per mio diletto Ludwig Wittgenstein, considerando che ho una formazione scientifica, per cui conosco e apprezzo la matematica e la logica, ma credo che diapossibile spiegare la sua filosofia, sebbene considerata da tutti ostico e quasi inarrivabile, in maniera semplice. In quest'ottica ho spiegato la sua idea parlandone a mia figlia, quando aveva 15 anni, attraverso un linguaggio semplice. Non essendo filosofo, ho pensato di esprimerle semplicemente quello che avevo capito io. 

La filosofia va spiegata ai bambini. E le favole, vanno spiegate agli adulti?Gli adulti sono i primi destinatari delle favole e di questo genere di letteratura. Basti pensare alle storie di Esopo. La favola in fin dei conti nasconde sempre delle argomentazioni, che alla fine, sono di altissima filosofia.



Nicola Gambaro

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