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Eventi | 28 settembre 2016, 11:19

Nizza, attesa per conoscere il futuro della maratona - polemiche degli albergatori

Forse è l’inizio di una polemica che potrebbe anche accendersi nei toni, ma parte in modo soft

Nizza, attesa per conoscere il futuro della maratona - polemiche degli albergatori

Forse è l’inizio di una polemica che potrebbe anche accendersi nei toni, ma parte in modo soft.

Nice Matin se ne occupa nelle pagine interne dell’edizione di oggi, ma la città si interroga, ormai da tempo, sul “dopo attentato” e sul continuo annullamento di manifestazioni precedentemente previste nel calendario estivo e in quello autunnale.

Lo stop ha fermato, nel prossimo week end, il triathlon e nelle scorse settimane era toccato ai campionati europei di ciclismo, trasferiti in tutta fretta dalla Costa Azzurra alla Bretagna.

Domani, giovedì 29 settembre, si saprà se la tradizionale maratona che unisce Nizza a Cannes verrà effettuata il prossimo 13 novembre o se verrà annullata.

Insorgono, attraverso le pagine del quotidiano nizzardo, i proprietari degli hotel e lo fanno chiedendosi se, da parte dello stato francese, vi sia una sorta di retro pensiero che porta a punire Nizza.

Dalle altre parti della Francia, infatti, i calendari delle manifestazioni vengono rispettati, sia pure con le cautele che lo stato di emergenza impone.

A questo proposito viene sottolineato come, nello scorso fine settimana, a Parigi si sia corsa egualmente la maratona fino a Versailles (25.000 partecipanti), nella vicina Disneyland, a Marne la Vallée, erano presenti 16.000 persone per la corsa di Mickey e in 350.000 si sono presentati ad assistere alla tecno parata.

Pascal Thiriot, l’organizzatore da nove edizioni della maratona Nice – Cannes commenta:” La domenica a Parigi vi sono 600 km di strade che sono pedonalizzate per permettere agli abitanti della capitale di muoversi e passeggiare. Là sono stati trovati i mezzi finanziari, qui sulla Costa Azzurra, non ci si spiega perché non si é in grado di mettere in sicurezza 40 Km”.

E poi l’amaro commento: «Si on est puni il faut nous le dire».

Infine l’annuncio:” Ci rivolgiamo direttamente al Prefetto e chiediamo di essere ricevuti, annuncia Michel Chevillon, Presidente dell’union des métiers et des industries de l’hôtellerie, perché siamo stufi. Lo Stato non può sempre invocare problemi di sicurezza. La sicurezza è la sua responsabilità ... Oppure dobbiamo dire al Presidente della Repubblica che abbiamo perso la guerra. Perché se cancelliamo tutto e non facciamo più niente, sono loro che hanno vinto".

Beppe Tassone

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