Oggi si vota in Francia: l’atmosfera è strana, di attesa, ma anche di tanto fatalismo

L’attentato a Parigi di giovedì sera ha reso ancora più enigmatica l’atmosfera: è un incubo che si ripete e che turba la giornata elettorale.

Molti sono scettici, si parla di un forte astensionismo, eppure sono elezioni che potrebbero rivelarsi importanti e segnare un nuovo capitolo nella storia recente di questo Paese.

La copertina di Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese, è abbastanza esplicita: “La Francia ai bordi di un baratro” con un’enorme voragine formata dalla bocca di Marine Le Pen.

Ancora poche ore e si scoprirà chi saranno i due candidati che si scontreranno, tra quindici giorni, nel ballottaggio.

Ma si saprà pure se i due partiti storici, quelli che hanno governato il Paese in questi anni e che hanno governato pure le Regioni, i Dipartimenti e le grandi città, esisteranno ancora e in quale misura o se saranno travolti dalle urne.

Da queste elezioni dipenderà non solo il futuro della Francia e, per molti versi, dell’Europa e dell’euro, ma saranno anche la cartina di tornasole di quello che accadrà a maggio quando i francesi saranno chiamati a votare per eleggere l’Assemblea Nazionale.

Ancora poche ore…e si saprà se i sondaggi che hanno inflazionato in queste settimane giornali, televisioni e il web sono ancora affidabili o se le urne riserveranno qualche grossa sorpresa.

Ancora poche ore … e si saprà se è in atto uno scontro generazionale quasi 50 anni dopo il maggio francese, come la partecipazione diversificata per fasce di età alle ultime manifestazione lascerebbe trapelare.

Tanti interrogativi ai quali le urne dovrebbero dare delle risposte, col rischio, invece, che siano l’emotività, la rabbia, la paura a guidare la scelta dentro i seggi elettorali.