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Sport | 23 luglio 2017, 18:05

Dedicato ad Annabel e Alberto due “sconosciuti” che hanno disputato l’Ironman a Nizza. Non facciamo cronaca sportiva: oggi non serve, hanno vinto tutti, dal pubblico ai partecipanti, agli organizzatori, ai volontari, alla polizia.

Ha vinto una città che si è ritrovata a vivere una giornata “normale” in un luogo eccezionale, senza dimenticare quello che in quel luogo è successo, ma ribadendo i suoi valori pregnanti.

Ironman a Nizza, edizione 2017

Ironman a Nizza, edizione 2017

Ironman torna sulla Promenade des Anglais e regala a Nizza una grande giornata. Di sole, di sport, di caldo, di mare, ma soprattutto, di gente.

Tantissima, fin dal mattino, ad applaudire, ad incoraggiare, a stimolare con le parole le migliaia di concorrenti che si sono dati appuntamento quando ancora albeggiava per una prova dura quanto suggestiva.

Sono partiti che il sole nasceva, alle spalle del Mont Boron preannunciando una giornata di gran caldo.

La foto che pubblichiamo la dedichiamo a due sconosciti: Annabel (australiana) e Alberto (italiano), come sta scritto sui loro pettorali, due dei tanti che hanno partecipato, senza ottenere alcun trofeo, ma vincendo ugualmente la corsa dello sport, della conciliazione con la città, che si è rimpossessata della Promenade, che non ha mai cessato di essere luogo d’incontro e di dialogo, ma che aveva la necessità di vivere una giornata come questa.

Non facciamo cronaca sportiva: oggi non serve, hanno vinto tutti, dal pubblico ai partecipanti, agli organizzatori, ai volontari, alla polizia. Ha vinto una città che si è ritrovata a vivere una giornata “normale” in un luogo eccezionale, senza dimenticare quello che in quel luogo è successo, ma ribadendo i suoi valori pregnanti.

Gli stessi che la città ha pianto il 14 luglio, ha pianto ai funerali di Simone Veil ed a quelli di Max Gallo. La città del dialogo che ritrova gli stimoli, lungo la Promenade, in una giornata di sole, con tanti atleti come Annabel e Alberto che, dopo 3,8 Km di nuoto, 180 km di bicicletta e 42 Km di marcia hanno sorriso a se stessi e agli altri.

Come sorrideva il pubblico, in una giornata di sole ormai al tramonto proprio oltre l’aeroporto.

Beppe Tassone

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