Sono quattro i battelli cui è affidata la pulizia dello specchio d’acqua prospiciente le spiagge di Nizza.
Tutte le mattine uno di questi, il “Piranha - Nice V”, ibrido, dotato di un cannone che spruzza acqua, tra le 5 e le 6, quando appena albeggia, esce dal porto e provvede ad irrorare con acqua del mare le spiagge. Contemporaneamente, a terra, il personale della Metropole provvedere ad asportare i rifiuti “dimenticati” sui galets.
Poi entrano in servizio altri tre battelli, di modeste dimensioni, “Taurus - Nice IV”, “Pegase -Nice I” e “Pegase – Nice II” che hanno il compito di raccogliere i rifiuti che si trovano in mare e che sono, normalmente, trasportati dalle correnti marine, in particolare dalla “Ligure”.
La loro azione concerne i 300 metri davanti alla costa e, soprattutto il pomeriggio, quando la corrente si fa più forte e porta con sé ogni sorta di materiale, il loro lavoro diventa essenziale per garantire la pulizia del mare. Quest’anno, peraltro, è emerso un problema che ha limitato, di molto, l’azione delle tre barche destinate a “spazzare” il mare.
Molto spesso, sul far del mezzogiorno, il vento comincia a soffiare ed anche a rendere mosso il mare. Questo fatto, che non ha fino ad ora mai costretto ad esporre la bandiera rossa di divieto di balneazione, si trasforma invece in un ostacolo per le tre imbarcazioni che non possono agire nel rispetto di stringenti canoni di sicurezza.
E’ imperativo, infatti, che i battelli agiscano senza mettere a repentaglio l’incolumità di quanti si trovano in mare per il bagno e la presenza di vento e di onde, sotto questo profilo, diventa una causa ostativa piuttosto forte.
Risultato: le tre imbarcazioni pressoché a giorni alterni, quando soffia il vento, sono costrette a rimanere agli ormeggi e la qualità dell’acqua ne risente. Invece, il mattino, il mare è quasi sempre calmo ed il vento assente, così che “Taurus - Nice IV” non ha difficoltà ad innaffiare le spiagge e, a volte, anche quanti, col sacco a pelo, trascorrono la notte in riva al mare.
Beppe Tassone