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Altre notizie | 19 settembre 2017, 08:00

Da Nizza al deserto cileno per guardar le stelle

L'Osservatorio Côte d'Azur saluta uno dei suoi gioielli che sta per traslocare in Sud America “dove il cielo è il più puro al mondo”

Nizza, l'Osservatorio

Nizza, l'Osservatorio

Matisse sta per lasciare l’Osservatorio di Nizza per continuare la sua opera di ricerca in Cile: Christian Estrosi non é voluto mancare ad uno degli ultimi appuntamenti che questo eccezionale strumento ha dato ai tanti che, in questi anni, si sono recati fin sulle alture della città per visitare l’Osservatorio.

Matisse é uno strumento eccezionale, unico nel mondo, progettato per moltiplicare la potenza di 4 telescopi, consentendo ai ricercatori di eseguire degli zoom molto precisi e di osservare il cielo con un livello di dettaglio ineguagliabile.

Serve a capire l'origine della formazione dei pianeti. E’ stato concepito, progettato e testato dalle squadre del laboratorio Lagrange dell'Osservatorio Costa Azzurra, sotto la responsabilità dell'astronomo di Nizza Bruno Lopez.

Il progetto Matisse, presentato dai ricercatori dell'Osservatorio di Nizza, è stato selezionato nel 2005 dall'ESO (European Southern Observatory) fra 12 progetti presentati da diversi Paesi.

È uno dei pochi progetti la cui responsabilità è in capo alla Francia nel campo dell'astronomia. Per questo progetto sono stati coinvolte 50 persone (fisici, astronomi, ingegneri di ricerca di 3 paesi (Francia, Germania e Olanda) per diversi anni.

Matisse è attualmente in fase di smantellamento. La sua partenza da Nizza per l'Osservatorio dell'Europa Meridionale nel deserto cileno di Atacama (dove il cielo è il più puro al mondo) è prevista fra il 4 e l’11 ottobre. Sarà trasportato in due parti in aereo in Cile.

Una volta lì, questo strumento straordinario sarà nuovamente messo in funzione dal team di Bruno Lopez, che poi istruirà il  nuovo team dell'osservatorio europeo per l'uso.

La città di Nizza sostiene economicamente  l'Osservatorio Côte d'Azur e le sue squadre di ricercatori. Ogni anno più di 30.000 euro di sovvenzioni vengono assegnate  dalla comunità locale all'osservatorio.

Beppe Tassone

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