Tanta gente, come in estate, per l’ultima apertura serale dei musei cittadini. Il Mamac ha voluto riservare un momento di eccezione, occasione anche per il lancio di “Un festival c’est trop court” in collaborazione con il Théâtre National de Nice.
Così la piazza che, al piano rialzato, unisce il Teatro con il Mamac si è riempita di gente, richiamata anche da una temperatura molto vicina a quella del mese di settembre. Le facciate del MAMAC si sono illuminate, rischiarate dalla proiezione di alcuni filmati e dalla trasmissione in diretta di un momento teatrale.
Sistemi innovativi, come si confà ad un museo di arte moderna e contemporanea.
L’arte che si sublima, che non si ferma a guardare il passato, ma fa proprie le nuove tecnologie e le piega alle esigenze della cultura e della trasmissione del pensiero e alla libera circolazione delle idee. Sembrava di partecipare ad uno spettacolo del futuro, ad un sistema interattivo nel quale ognuno è parte di un mondo che si guarda dentro per piegare la realtà alle esigenze dell’arte e del pensiero umano.
Le fotografie che proponiamo nella rassegna fotografica testimoniano sì dell’ultima serata di apertura serale dei musei nizzardi, ma anche dell’avvio di una nuova strada. Molto più partecipata, molto più vicina alle perone: un appuntamento col futuro, che ormai è in mezzo a noi.
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