Altre notizie - 11 dicembre 2017, 07:00

Un altro passo verso il riconoscimento dall’Unesco

La zona individuata quale patrimonio dell’Umanità dovrebbe comprendere dalla fascia litoranea da Cap de Nice fino a Ferber fino allo spartiacque della Voie Mathis con l’inclusione di alcune aree collinari

Panorama di Nizza

Panorama di Nizza

La strada è ancora lunga, ma una nuova importante tappa è stata raggiunta e il riconoscimento di Nizza quale patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO pare decisamente più vicina.

Dopo un approfondito esame e la verifica degli atti da parte del  Comité des biens français du patrimoine mondial, il Ministero della Cultura, con una propria lettera ufficiale, ha comunicato alla Città di Nizza che è stato riconosciuto il “valeur universelle du bien présenté”.

Era la tappa determinante perché il dossier decollasse. Ora, per la definitiva presentazione del dossier di candidatura all’Unesco, occorrono ancora due tappe, un  poco più tecniche, ma egualmente importanti. Siccome ad essere riconosciuto quale patrimonio dell’Umanità non dovrebbe essere la sola Promenade des Anglais, ma una parte della città di Nizza, quella sorta a partire dal XVIII° secolo, occorrerà prima definire l’area e successivamente predisporre un piano per la sua salvaguardia.

La zona individuata quale patrimonio dell’Umanità dovrebbe essere, a Sud, la fascia litoranea da Cap de Nice fino a  Ferber, mentre in direzione Nord dovrebbe giungere fino allo spartiacque della Voie Mathis con l’inclusione di alcune aree collinari, come quella di Cimiez.

I tempi non sono cortissimi, ma nemmeno dilatati all’infinito: secondo Christian Estrosi e Jean-Jacques Aillagon, ex ministro della cultura a capo della Mission patrimoine mondial di Nizza, la data di chiusura degli atti e di presentazione del dossier potrebbe essere il 2020.

Una “mission” ha sottolineato Christian Estrosi a Nice Matin che non va vista come una operazione turistica, ma culturale con il riconoscimento che proprio il fenomeno turistico, a partire del XVIII° secolo, ha contribuito a creare un patrimonio unico quanto specifico.  

Beppe Tassone

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