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Altre notizie | 29 dicembre 2017, 08:00

“Benvenuti italiani!”, così titola Nice Matin di oggi

Ma, in cauda venenum, a pagina 24 si sottolinea un grande italico errore…

Nizza, inverno sotto il sole

Nizza, inverno sotto il sole

"Benvenuti italiani!". La prima pagina di Nice Matin di oggi, 29 dicembre, rende omaggio alla grande presenza di turisti provenienti dall’Italia.

Non solo i proprietari di seconde case, presenti in forza, ma anche negli hotel, dove la crescita complessiva dei turisti, rispetto allo scorso anno, è stimata intorno al 5 per cento. In effetti si sente parlare italiano dappertutto: sulla Promenade come in Cours Saleya, fra gli chalet del Villaggio di Natale come nei vari musei che stanno registrando un vero record di presenze.

Nizza, città turistica per eccellenza,è stata presa d’assalto dai turisti in questa fine 2017 e gli italiani, come sottolinea Nice Matin sono al top. Contenti i commercianti, che sottolineano gli acquisti che i “cugini” prediligono, dai vestiti ai profumi e soprattutto il calore umano e la capacità di rapportarsi con le altre persone.

Forse parlano un po’ troppo ad alta voce, sottolinea qualcuno, ma sono simpatici e la lingua è  molto dolce.

Un inno all’Italia, dunque. Questo nella prima pagina di Nice Matin di oggi e nell’ampio servizio che occupa tutta la decima pagina.

Ma…in cauda venenum, avrebbero detto gli antichi romani. Infatti a pagina 24, fra i servizi dedicati allo sport, il titolo è ben diverso “Balotelli a donné tort à l’Italie”.

Si tratta di una intervista a Lucien Favre, l’allenatore dell’OGC Nice che rende omaggio ai 33 goal segnati con la maglia rossonera dalla punta italiana con un commento lapidario:” Sans ce Super Mario auteur de 33 buts en 49 matchs, Giampiero Ventura et l’Italie n’ont pas”.

Come a dire: Benvenuti italiani! Ma ai mondiali non ci sarete, forse la soluzione ai vostri problemi l’avreste potuta trovare una trentina di chilometri dopo il confine…

Intanto la presenza degli italiani giunti in massa in Costa Azzurra rafforza i rapporti tra i due Paesi. Del resto le inflessioni dialettali confermano una presenza diffusa da tutte le regioni, con picchi dal Piemonte, dalla Liguria e dall’Emilia Romagna.

Almeno così sostengono i “plagistes” che, grazie al bel tempo, stanno registrando il tutto esaurito: alla tintarella proprio non si rinuncia.

Beppe Tassone

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