Un’altra mossa nell’infinita partita a scacchi che si sta giocando a Nizza in previsione delle prossime consultazioni elettorali: le europee del 2019 e le comunali del 2020.
Marine Brenier, giovanissima deputata nizzarda, fedelissima di Christian Estrosi, con una decisione ai più parsa inaspettata è uscita dal gruppo parlamentare dei Constructifs, i così detti “Macroncompatibles “ ed è tornata fra i Républicains nelle cui liste era stata eletta la scorsa primavera.
La deputata nizzarda ottiene, in cambio, tre carte importanti che vanno ad accrescere il suo peso politico: conserva la presidenza del movimento giovanile, entra a far parte dell’importante “commission nationale d’investiture des Républicains” e potrà, in ogni caso, votare senza vincoli di partito sulle proposte governative, in pratica continuerà ad essere “Macroncompatible “.
E’ importante, soprattutto, l’incarico ottenuto in seno alla “commission nationale d’investiture” che sarà chiamata a scegliere i candidati dei Républicains alle elezioni comunali. Sulla scelta della Brenier le valutazioni nizzarde si sono divise.
Una parte l’ha giudicata una prova di debolezza di Estrosi, costretto a fare marcia indietro nei confronti del suo partito, per tamponare l’ascesa parigina di Eric Ciotti, divenuto questore dell’Assemblea Nazionale con una crescita di peso politico, un’altra invece l’ha giudicata come una geniale “mossa del cavallo”.
In pratica con il riposizionamento di Marine Brenier nel campo dei Républicains, Estrosi avrebbe definitivamente allontanato la possibilità di avere un avversario intestino alle prossime comunali e, nel contempo, potrà continuare a svolgere un ruolo di cerniera nei confronti del suo partito per quanto concerne i rapporti con la maggioranza dl Presidente Macron.
Che Christian Estrosi abbia pensato alla “mossa del cavallo” lo dimostrerebbe anche il discorso pronunciato davanti a 2.500 “amici” invitati al Palais de la Méditerranée per i tradizionali “voeux” d’inizio anno. Innanzi tutto una prova “muscolare”, i 2.500 presenti nella prestigiosa location sulla Promenade si contrappongono ai 1.300 che, nel medesimo luogo, si erano trovati per i “voeux” di Eric Ciotti.
Non solo, ma nell’intervento, votato soprattutto al mondo giovanile, Christian Estrosi ha ritagliato per sé il ruolo della persona ormai de ideologizzata, che ha superatro le divisioni tra destra e sinistra e che ritiene di aver “dépassé tous les clivages idéologiques”.
Non più divisioni ideologiche, ma confronto sul piano del fare, con parole dure nei confronti di quanti sono “enfermés dans le conservatisme” e sono apostoli di una “piccola cucina nella quale, ogni sera, ci si interroga su quale colpo a tradimento si possa sparare”.
Nessun riferimento esplicito, ma i presenti hanno dimostrato di aver capito benissimo. Come quando Estrosi ha rivendicato al Municipio di Nizza di aver ribadito la propria indipendenza dai partiti politici dichiarandosi libero di poter operare con pragmatismo.
E, per rispondere alle critiche di chi rivendica una certa ortodossia ideologica, la risposta è stata in perfetto nizzardo “M’en bati”.
Intanto si avvicina il 2019 con le elezioni Europee: da Bruxelles passano molti dei finanziamenti che ormai alimentano le attività di Nizza, tra le città leader nell’innovazione e sempre a Nizza è stata sottoscritta la “carta” relativa alla sicurezza: sul versante europeo c’è da giurarci la città non resterà a guardare.
Beppe Tassone