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Altre notizie | 25 febbraio 2018, 19:00

L’auto rimossa dove la metto?

Saturi, a Nizza, i depositi delle auto: lo scorso anno ne sono state rimosse 1.700. Chiesta la modifica delle normativa vigente

L’auto rimossa dove la metto?

A Nizza non si sa più dove mettere le automobili che quotidianamente i carri attrezzi provvedono a rimuovere.

Tutte quante finiscono in un deposito che si trova al MIN (Marché d'Intérêt National), all’Ovest della città, ma ormai la situazione è al di fuori di ogni controllo.

I dodici carri attrezzi in dotazione alla ditta privata che gestisce il deposito e la rimozione dei veicoli a pieno ritmo ed intervengono ogni qual volta la Polizia chiede la loro presenza. Le auto rimosse vengono portate tutte al MIN dove rimangono una decina di giorni in attesa che il proprietario venga a reclamarle e a riprendersele, poi dal primo deposito vengono trasferite in altre due aree, una Sainte Marguerite e l’altra a La Trinité.

Il problema è che il ritmo d’intervento cresce e le aree non sono più sufficienti. Al MIN lo spazio disponibile è di 6.500 metri quadrati, il che equivale ad una capacità ricettiva di circa 300 veicoli, che divengono, in totale, 700 se si prendono in considerazione anche le altre due aree.

Lo scorso anno sono state rimosse 1.700 vetture, delle quali (in forte crescita) almeno 700 sono definite “ventouse”, quelle cioè che vengono parcheggiate per svariato tempo nel medesimo posto. In città vige un’ordinanza che limita a 24 ore la sosta dei veicoli nel medesimo spazio (al di fuori delle aree a pagamento nelle quali il massimo consentito è di 2 ore e 15 minuti). Man mano che queste auto vengono individuate si provvede alla loro rimozione e il deposito del MIN si satura.

Protestano così gli abitanti del quartiere ed anche la stessa amministrazione cittadina s’interroga su come debba essere svolto, in futuro, il servizio: il contratto di gestione con l’attuale ditta scade a fine 2019 e per quella data dovrà essere trovata una soluzione per la gestione. Che delocalizzi pure i depositi, così da non costringere i carri attrezzi che operano all’Est della città o nei quartieri Nord a lunghi percorsi per raggiungere la fourrière.

La difficoltà sta nel reperire aree nuove, in città, che siano a norma e che presentino un’ampiezza accettabile.

Da qui la richiesta al governo di modificare la normativa esistente che prevede che ogni area risponda a specifici requisiti accertati e verificati dalla Prefettura. Solo dal cambio di normative, pur nel rispetto dell’ambiente, può scaturire la soluzione per un problema che è proprio di tutte le grandi città francesi e che fa dire all’amministrazione cittadina che l’attuale modello è in crisi e non più rispondente alle necessità.    

Beppe Tassone

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