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Business | 25 marzo 2018, 17:37

Le nuove linee guida in materia di cessione del quinto

Le nuove linee guida in materia di cessione del quinto

La cessione del quinto è sempre più sotto la lente di ingrandimento essendo una tipologia di prestito davvero molto richiesta in Italia. Ma di cosa si tratta?

Si tratta del classico finanziamento da rimborsare a rate, ma è indirizzato soltanto a coloro che sono lavoratori dipendenti, pubblici o privati, e ai pensionati. Il prestito può essere concesso sia a chi ha un contratto a tempo indeterminato che determinato.

La vera peculiarità di questo prestito è il fatto che le rate mensili sono a tasso fisso e non possono cambiare per tutta la durata del prestito. La rata viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione fino ad esaurimento debito.

Inoltre la rata non può mai eccedere il quinto dello stipendio o della pensione netta del richiedente del prestito. Ciò rende la cessione del quinto una forma di credito sostenibile e garantita.

Perché nuove disposizioni?

Secondo cessionedelquintok.com , la cessione del quinto è un prestito del tutto unico ed ha delle caratteristiche vantaggiose, non ultimo il fatto che nella maggior parte dei casi i tassi sono agevolati.

Ciò ha reso la cessione del quinto la tipologia di finanziamento più richiesta in Italia. Per questa ragione la Banca d’Italia ha rimesso nel mirino questa forma di prestito personale per riuscire ad offrire le massime garanzie ai clienti.

Non è la prima volta che la cessione del quinto arriva agli onori della cronaca. La prima volta era il 2009, quando l’Ente Nazionale dovette richiamare gli operatori di settore in relazione a una serie di problematiche e carenze.

La seconda volta è accaduto nel 2011 quando ai medesimi soggetti venne intimato di adeguarsi alle nuove norme che si fecero strada in seguito a controlli effettuati negli anni precedenti.

Infine, nel 2016 c’è stato un incontro tra Bankitalia e autorità competenti al quale parteciparono anche le più importanti associazioni di categoria. Lo scopo era quello di trovare un accordo su nuove regole da implementare in merito alla trasparenza e alla correttezza da parte di chi offre la cessione del quinto.

Ora, nel 2018 c’è stato un ulteriore aggiornamento e confronto per capire se le nuove norme varate in passato abbiano generato i risultati sperati e per prendere ulteriori provvedimenti.

Cessione del quinto e trasparenza

Insomma dal quadro che si è tracciato emerge che questa sia una questione annosa e che va assolutamente risolta. Nel nuovo incontro sono emerse 4 questioni in particolare che servono per aumentare le tutele nei confronti del consumatore finale del prestito:

·         Bisogna fare più chiarezza sulla concessione del credito

·         Bisogna essere trasparenti su tutti i costi connessi

·         Chiarimenti su quella che è la rete distributiva

·         Maggiori informazioni dedicate alla clientela

Per Bankitalia è necessario che ci sia maggior cura da parte dei consulenti finanziari che operano nel settore per verificare che i clienti abbiano una reale capacità di restituzione del debito. Ci vuole più rigidità nei controlli.

Molto spesso la capacità reddituale dei richiedenti non è stata valutata adeguatamente e questo rischia seriamente di causare spiacevoli situazioni di indebitamento eccessivo.

Poi si richiede una grande trasparenza sui costi del prestito. Il cliente deve essere informato nel dettaglio circa le spese a cui andrà incontro accollandosi il prestito. Questo è molto importante per capire se ci si può permettere o meno di richiederlo o sia meglio rimandare a tempi migliori.

I cosi di una cessione del quinto, infatti, non sono relativi soltanto all’accensione della pratica e all’erogazione del denaro, ma anche quelli che si presentano nel corso del tempo, come per esempio l’eventuale estinzione anticipata.

Riguardo alla rete distributiva la Banca d’Italia ha voluto sottolineare con grande attenzione che c’è una forte responsabilità che grava sugli enti finanziatori nei confronti della loro clientela. Ecco perché è importante tenere sotto controllo la rete distributiva e la qualità dei collaboratori degli enti eroganti.

Una volta erogato un prestito bisognerebbe monitorare le reazioni del cliente, il suo grado di soddisfazione in relazione al servizio ricevuto. Questo offrirebbe indicazioni su eventuali informazioni da aggiungere e sull’aggiornamento di personale poco competente.

A quanto pare le richieste di Bankitalia hanno trovato subito ascolto, non a caso vi è stata subito la reazione di FeNaFi, ovvero la Federazione Nazionale delle società Finanziarie.

L’ente dopo un incontro ufficiale avutosi a Reggio Calabria nella sede di M3 Presitichiari, marchio storico nel settore della Cessione del quinto a dipendenti pubblici e privati, ha espresso consenso verso le richieste di Bankitalia, specie per quanto riguarda la chiarezza e la trasparenza nei confronti dei consumatori.

I costi rimborsabili in caso di estinzione anticipata

Un argomento interessante riguardo alla cessione del quinto è quello della chiarezza riguardo ai costi rimborsabili in caso di estinzione anticipata del debito.

La cessione del quinto sebbene sia un prodotto da considerarsi conveniente ha dei costi piuttosto elevati. I costi accessori possono arrivare anche a migliaia di euro. E in certi casi è necessario che tali esborsi vengano sostenuti per intero e in un’unica soluzione, contestualmente alla stipula del contratto.

Ma cosa accade se il cliente estingue il finanziamento anticipatamente rispetto ai tempi concordati? Il cliente ha diritto al rimborso dei costi già anticipati per tutta la durata del finanziamento?

La legge parla chiaro e tutela chi ha estinto il prestito anticipatamente con pieno diritto. Il rimborso dei costi anticipati tuttavia non avviene per intero, ma solo in parte. Ma quali sono gli eventuali costi accessori da tenere in conto e sui quali spesso non si fa chiarezza? Eccone alcuni esempi:

1.      Commissioni bancarie e finanziarie, si tratta delle voci di costo strettamente legate alla natura finanziaria del rapporto di credito.

2.      Le polizze assicurative poi sono obbligatorie per il rischio vita e rischio impiego, ovvero per coprire il rischio di decesso prematura e cessazione del rapporto lavorativo.

3.      Poi ci sono i costi accessori rappresentati dai costi di intermediazione, si tratta delle provvigioni dovute all’agente finanziario che ha promosso la stipula del contratto tra il cliente e l’istituto erogante.

Bisogna quindi considerare molteplici aspetti prima di richiedere una cessione del quinto ed essere bene informati sui costi.

 

 

 

 

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