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Altre notizie | 11 aprile 2018, 18:00

Dipartimentale della Roya: una strada senza pace

Dossi, tunnel, lavori, semafori, autovelox: una riflessione dopo il danneggiamento di Alice

L'ultimo atto vandalico subito da Alice

L'ultimo atto vandalico subito da Alice

La storia della strada della Valle Roya testimonia i rapporti sempre positivi tra due popolazioni che vivono al di qua e al di là del Colle di Tenda.

Popolazioni che, in diversi momenti storici, si sono trovate accomunate sotto un’unica bandiera. Anche le guerre non sono riuscite a dividerle, lo testimoniano i rapporti e le azioni comuni durante la guerra partigiana e l’aiuto vicendevole datosi dalle due popolazioni.

Una strada di pace, la Dipartimentale della Valle Roya, che non conosce pace, almeno in questi ultimi anni.

Il tunnel bis, voluto in una posizione che appariva agli occhi dei francesi impropria, troppo in alto, mentre avrebbero preferito che corresse vicino alla galleria ferroviaria che unisce Limone con Vievola.

I lavori che da troppo tempo latitano, con dubbi sulla loro esecuzione, interventi della magistratura di Cuneo e di Nizza, sequestri, ritardi, fino alla denuncia del contratto da parte dell’Anas e alle minacce di ricorrere alla magistratura francese da arte dei comuni del versante transalpino.

I due semafori del Colle che obbligano a lunghe attese, ma anche quello di Fontan che crea file inenarrabili e quello tra Trucco di Ventimiglia e Airole che testimonia di lavori che durano da troppo tempo, al limite della mancanza di rispetto per gli utenti della strada.

L’ordinanza dei Comuni e del Dipartimento per vietare il transito ai mezzi di peso superiore alle 19 tonnellate con polemiche anche dure, rivelatesi controproducenti, che hanno “toccato” la suscettibilità dei francesi trascendendo da quella sarebbe potuta essere una più proficua dialettica.

Le difficoltà sulla ripresa del traffico ferroviario dovuta anche allo sciopero, duro e determinato, degli “cheminots” francesi che sono ostili alla riforma del settore come proposta dal governo francese.

Non bisogna dimenticare, tanto per non farsi mancare nulla, i dossi che rendono, nei centri abitati, il transito una sorta di percorso di guerra: recentemente un comune francese è stato condannato a risarcire i danni provocati da dissuasori di velocità fuori norma. Una “misurata” di quelli di Tende e di San Dalmas de Tende forse non guasterebbe.

Poi gli autovelox: almeno due sui quali le polemiche, nei due versanti, sono cresciute giorno dopo giorno. Nel mirino quello posizionato su un’auto della Polizia Municipale di Limone, che staziona lungo la strada, nel centro abitato, sanziona chi oltrepassa i 50 all’ora, ma che raramente vede gli agenti “fermare” i veicoli. Alice che “vaga” lungo la strada della Roya, segnalata con cartelli, ma inflessibile nel sanzionare le violazioni.

Sulla presenza degli autovelox (compreso quello che sporadicamente appare a Olivetta dove il limite è di 30 all’ora) due siti internet, uno francese ed uno italiano, danno informazione spesso in tempo reale.

Alice è comunque costantemente nel mirino, venerata e odiata, cercata e rifiutata: come una diva d’altri tempi. Ogni tanto subisce pure dei danneggiamenti ed è oggetto di atti vandalici. Come è avvenuto in queste ore: una “mano” di vernice verde spruzzata con lo spray l’ha messa momentaneamente  fuori uso.

Alice se la ride: il 1° luglio è vicino e da quel giorno, se non vi saranno rinvii, la velocità in Francia sarà limitata a 80 chilometri orari… e si prenderà la rivincita, con gli interessi.

Intanto la Roya continua restare senza pace, proprio lei che è la strada della pace e dell’amicizia tra due popolazioni che si sono sempre amate e rispettate.  

Beppe Tassone

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