/ Ambiente

Ambiente | 14 giugno 2018, 09:00

Nuovi studi scientifici: Monaco si distingue nella difesa dei coralli, specie in via d'estinzione

Alcuni scienziati hanno messo a punto degli studi per favorire la proliferazione dei coralli, una specie in via d'estinzione

Coralli

Coralli

La velocità con la quale hanno luogo i cambiamenti climatici potrebbe superare la capacità dei coralli costruttori di adattarsi alle condizioni future secondo il meccanismo classico di mutazioni genetiche, che necessita di più anni per diventare efficace. Gli studi più pessimisti prevedono una scomparsa dei coralli prima della fine del secolo. Alcuni di esemplari, però, per fortuna, si mostrano più resistenti che altri agli stress ambientali e generano una speranza in coloro che studiano i loro genomi e l'epigenetica. Questo campo della genetica consiste nello studio della modifica dei geni in funzione delle condizioni dell'ambiente. Tale modifica può essere trasmessa alla discendenza ma non implica delle mutazioni genetiche: potrebbe essere dunque più rapida di quanto si pensi. Questo processo potrebbe quindi aiutare i coralli a acclimatarsi agli impatti del cambiamento climatico, come mostra un articolo realizzato e pubblicato da Sciences Advantages, un giornale internazionale di alto livello del gruppo Science, del Centre Scientifique de Monaco in collaborazione con il KAUST (Université des Sciences et Technologies du Roi Abdallah, Arabie Saoudite), l'Università di Amsterdam e l'Australian National University a Camberra (Australia).

Negli ultimi due anni, gli scienziati hanno posizionato delle colonie di coralli negli acquari di acqua salata con dei livelli di pH variabili (acidità variabile), mimando il modo più o meno severo di acidificazione degli oceani, conseguenza del cambiamento climatico. Questa acidificazione ha un effetto nefasto sulla calcificazione, vale a dire il processo di formazione dello scheletro di carbonio di calcio alla base dell'edificazione di scogli corallini.

I ricercatori hanno ipotizzato che dei fenomeni epigenetici (metilazione del DNA) potrebbero permettere ai coralli di attenuare questi effetti cambiando il loro modo di crescere. L'analisi dei risultati ha mostrato delle modifiche nei metodi di regolazione del ciclo cellulare e nella taglia fisica dei coralli sottomessi a uno stress pH a lungo termine. Queste modifiche portano a un aumento della grandezza delle cellule e degli esseri viventi, che conduce a sua volta alla formazione di scheletri più porosi che mantengono una crescita lineare costante malgrado una diminuzione dei tassi di calcificazione. Questi risultati dimostrano che una componente epigenetica è implicata nell'acclimatamento fenotipico di questi coralli, permettendo loro, almeno parzialmente, di tenere testa ai cambiamenti ambientali. Tale meccanismo epigenetico potrebbe essere sfruttato al fine di restaurare le scogliere. Si pensa di coltivare i coralli in condizioni di stress causate dalle temperature elevate, e di introdurli nelle scogliere degradate: l'evoluzione assistita potrebbe permettere di rinforzare l'elasticità delle scogliere coralline. Prima di questa tappa, però, è necessario che le nuove ricerche siano condotte al fine di determinare se questa impronta epigenetica può essere trasmessa alle generazioni future, che mostreranno per la prima volta un acclimatamento trans generazionale. 

CS

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium