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Altre notizie | 06 ottobre 2018, 08:00

Preoccupazione per il virus del Nilo Occidentale

Su 22 persone colpite nella regione, ben 19 sono residenti nel Dipartimento delle Alpi Marittime. Nessuna in pericolo di vita. Controlli sulle donazioni di sangue e organi

Preoccupazione per il virus del Nilo Occidentale

In estate l'Agenzia regionale per la salute della Provence-Alpes-Côte d’Azur aveva segnalato la probabile circolazione nel Dipartimento delle Alpi Marittime del virus del Nilo Occidentale, conosciuto anche col termine inglese di West Nile Virus (WNV).

Giungono ora dei dati abbastanza preoccupanti: nella regione Sud-Provence-Alpes-Côte d’Azur sono state 22 le persone colpite dal virus e di queste ben 19 sono residenti nel Dipartimento delle Alpi Marittime.

Di quelle infettate solo 4 hanno subito forse neurologiche invasive e sono state ricoverate in ospedale, ma sono in via di guarigione. Misure particolari sono state adottate nei Dipartimenti delle Alpi Marittime, Vaucluse, les Bouches-du-Rhône e Var con specifici controlli sulla donazione di sangue e di organi. 

Il virus del Nilo occidentale viene trasmesso da alcune zanzare che vengono infettate da uccelli infetti. Uomini e cavalli possono essere "ospiti casuali", ma non possono trasmettere il virus. Nella maggior parte dei casi, questo virus non genera alcun sintomo nelle persone. A volte può manifestarsi con uno stato simile all'influenza.

Il virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nile Virus, WNV), riporta Wikipedia, è un arbovirus della famiglia dei Flaviviridae, genere flavi virus. A questo genere appartiene anche il virus della febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis, il virus dell'encefalite di Murray Valley e il virus dell'encefalite giapponese.

Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta, diffondendosi infine anche in altri Paesi.  

La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed inizialmente risultava diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio Oriente, India. Approssimativamente circa l'80% delle infezioni da West Nile virus, nell'essere umano, decorrono a livello subclinico, ovvero non causano sintomi evidenti. Il periodo di incubazione è tipicamente compreso tra 2 e 15 giorni.  

Nel caso, invece, si verifichi una sintomatologia, questa è generalmente dominata dalla febbre, e da qui il nome di febbre del Nilo occidentale. Raramente oltre alla febbre possono comparire alcune gravi complicazioni neurologiche, quali meningite e encefalite.      

Beppe Tassone

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