Business - 13 ottobre 2018, 18:33

Storie di casinò: trionfi e disfatte

Da sempre il casinò è considerato un luogo che vive di contraddizioni e di fascino

Storie di casinò: trionfi e disfatte

Da sempre il casinò è considerato un luogo che vive di contraddizioni e di fascino. Un luogo in cui basta un giro in più della roulette, un numero in più o in meno, per determinare le sorti di un giocatore. Il fascino dei casinò è stato più volte narrato anche nel cinema e nella letteratura, fondendo mito e storia in un legame inscindibile e la fortuna di questi luoghi si basa proprio su questo: qualcuno ce l’ha fatta, qualcuno è riuscito a battere il banco. Numerose sono le leggende su vincite da sogno che hanno mandato in bancarotta interi casinò ed hanno determinato le fortune di un singolo giocatore, di famiglie o di intere generazioni.

Charles Wells

Charles Wells è passato alla storia come l’unico giocatore d’azzardo a cui è stata dedicata una canzone, un film ed un libro. Il motivo di tale fama è dovuto ad un incredibile successo ottenuto nel 1891, quando, in seguito ad una serie impressionante di vittorie, riuscì a mandare in bancarotta il Casinò di Montecarlo. Si tratta quindi del classico personaggio da romanzo: inglese, figlio di un avvocato-poeta, spacciatosi per inventore, riuscì a truffare centinaia di persone racimolando una notevole somma di denaro. Decise così di andare a spendere il “frutto del suo duro lavoro” al casinò di Montecarlo e, dopo 12 ore filate a giocare alla roulette, si alzò dal tavolo con un milione di franchi. L’inglese, per ben 12 volte, riuscì a vincere più denaro di quanto non fosse in gioco sul tavolo: su 30 giocate ben 23 furono vincenti ed indovinò per ben 5 volte il numero secco. Una simile notizia ovviamente fece clamore e su di lui si concentrarono immediatamente i sospetti di tutti ma nessuno fu in grado di capire come avesse fatto a vincere una simile cifra. Wells, dopo quella vincita, tornò in Inghilterra e, dopo aver ripreso la sua attività di inventore truffaldino, tornò a Montecarlo a bordo del suo yacht per tentare nuovamente il colpaccio. Questa volta però non gli andò bene: in poche ore perse tutto il proprio patrimonio ed iniziò il suo percorso verso il baratro che lo portò ad essere arrestato per ben due volte e morire povero a Parigi.

Losers Takes All

La figura di Wells ha interessato gli artisti di tutto il mondo, soprattutto i letterati. Il libro di Graham Greene, come ci racconta l’articolo di Betway Casinò, è una delle molte opere letterarie che tratta dei giochi da casinò: tra queste infatti troviamo anche "Il giocatore" di Fëdor Dostoevskij ed i romanzi di James Bond scritti da Ian Fleming. Pubblicato nel 1955 il libro di Greene, descritto più in dettaglio da La Stampa, parla di Bertram, un uomo che, prossimo al matrimonio, su invito del suo capo andò a Montecarlo per la luna di miele. All’arrivo nella città monegasca, tuttavia, del proprio datore di lavoro non v’era traccia e, rimasto senza soldi, decise di tentare la fortuna al vicino casinò. Dopo le iniziali delusioni, iniziò a vincere e, nonostante le insistenze della futura moglie Cary, convinto di aver scoperto il sistema perfetto, continuò a giocare, mettendosi, ben presto, in un mare di guai. Da qui ebbero inizio i problemi anche con la sua amata che, solo dopo mille peripezie, riuscì a riconquistare, preferendo l’amore alle ambizioni di ricchezza.

La storia della famiglia Pelayo

Quella di Charles Wells non è l’unica storia che ha ispirato cinema e letteratura. La singolarità della storia dei Pelayo è che, a differenza di tante altre, ad aver dedicato al gioco d’azzardo la propria vita non è stato un singolo uomo, bensì un’intera famiglia. Gonzalo Garcia-Pelayo era un uomo spagnolo, padre di cinque figli, che, a partire dal 1991, decise di fare del gioco la fonte di sostentamento di tutta la propria famiglia. Il “sistema Pelayo” era molto semplice e simile a quanto spiegato nell'articolo di Repubblica: il giocatore, prima di piazzare una singola giocata, era solito passare intere giornate, a volte anche settimane, a scrutare una sola roulette al fine di scoprirne le imperfezioni. Solo dopo aver analizzato migliaia di dati passava all’azione e, quasi a colpo sicuro, piazzava le proprie giocate. La storia ebbe inizio nel Casinò di Madrid: dopo aver notato un difetto nelle roulette, in un solo anno, la famiglia riuscì a portarsi a casa circa 500.000 euro. Ovviamente la direzione del casinò subodorò che ci fosse qualcosa sotto ed impedì l’accesso alla propria struttura a tutta la famiglia. I Pelayos, tuttavia, non si persero d’animo ed iniziarono a viaggiare in tutto il mondo alla ricerca della “roulette perfetta”. Giunsero così a Las Vegas dove, in poco tempo, riuscirono a vincere circa 2 milioni di euro. I casinò, per fronteggiare le loro vincite, furono costretti a modificare il proprio protocollo: da quel momento iniziarono a cambiare o spostare le roulette con cadenza regolare al fine di evitare episodi simili. Costretti ad abbandonare la scena, i Pelayo non si abbatterono e decisero di procurarsi da vivere raccontando la propria esperienza. Sulla loro storia sono basati il libro “La storia favolosa dei Pelayo”, il film “The Pelayos” ed il documentario “Breaking Vegas, The Assault Roulette”.

Sono decine le storie di casinò, di chi è diventato milionario e di chi, purtroppo, ha perso tutto. Non bisogna dimenticare che il gioco d’azzardo dovrebbe essere sempre e comunque uno svago. Il fascino dei casinò dipende proprio dalla capacità di essere una perfetta metafora della vita: dal trionfo alla disfatta, dalla vittoria alla sconfitta, dall’esaltazione alla disperazione. L’importante, anche dopo una caduta, è avere la forza di rialzarsi sempre.

 

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