Business - 11 dicembre 2018, 07:45

Nuova era: via libera agli ETF basati sulle criptovalute

Come ha riportato anche il Financial Times è ormai noto che la Svizzera ha dato il via libera al primo Exchange Traded Fund Crypto al mondo

Nuova era: via libera agli ETF basati sulle criptovalute

Come ha riportato anche il Financial Times è ormai noto che la Svizzera ha dato il via libera al primo Exchange Traded Fund Crypto al mondo. Inizia una nuova Bitcoin Era. Comunemente chiamato ETF, il fondo negoziato in Borsa per le criptovalute è partito già dalla seconda metà di novembre sulla SIX Swiss Exchange, il principale mercato azionario della Svizzera, dalla capitalizzazione pari a 1,6 trilioni di dollari.

Gli ETF si differenziano in maniera netta dai classici fondi di investimento, i quali necessitano di una gestione attiva. È dunque importante specificare cos'è un ETF, si tratta di un fondo negoziato che dà la possibilità agli investitori di ottenere, con un solo trading, un’esposizione a indici azionari.

Il rendimento degli ETF è quindi tipicamente legato ad un indice, che nel recente caso svizzero è strettamente connesso al valore delle criptovalute.

Il fondo svizzero è composto rispettivamente da: una parte delle attività dell'ETF destinata al Bitcoin e il resto diviso tra Ripple (25,4%), Bitcoin Cash (5,2%), Ethereum (16,7%) e Litecoin (3%). L'ETF darà l'opportunità agli investitori istituzionali di accedere agli investimenti nelle criptovalute. Grazie a tale introduzione, anche molti investitori al dettaglio saranno in grado di poter fare ciò, in quanto sdoganati dagli impedimenti delle normative vigenti nei loro Stati.

La Svizzera non è stata scelta casualmente, ma rappresenta il luogo ideale in quanto la giurisdizione del Paese fornisce il miglior supporto per l'immissione sul mercato delle criptovalute, senza ovviamente escludere la possibilità di espandersi anche in altri Stati.

L'Exchange Traded Product Crypto ha trovato immediatamente due importanti intermediari finanziari del trading: Flow Traders e Jane Street. Attraverso loro sarà accessibile a chiunque  questa tipologia di trading attraverso le criptovalute come se si stesse operando sullo stock market. Come funziona però il servizio offerto da tali market makers? Ebbene, quando si decide di entrare nel mercato per comprare il fondo, gli intermediari finanziari acquisteranno la corrispondente quantità di monete digitali le quali verranno successivamente conservate in un servizio di custodia denominato Coinbase Custody, istituito appositamente per le criptovalute.

Il momento storico in cui è nato il fondo basato sulle criptovalute non poteva essere migliore: sono mesi infatti che Bitcoin e i suoi fratelli soffrono e vedono le loro quotazioni andare al ribasso. Proprio la criptovaluta più famosa della Terra ha toccato $3800, minimo che non si raggiungeva dal settembre 2017, dopo la grande salita prossima a $19000. Proprio l'aver toccato questo minimo sembra essere un'ottima coincidenza con l'avvento di questo particolare ETF: infatti è molto probabile che grazie al vantaggio legato alla scarsa rischiosità dello strumento, unita al basso valore rispetto all'anno precedente delle criptovalute, ciò possa attrarre molti investimenti in questo fondo, il quale a sua volta potrà di conseguenza trainare l'indice al rialzo.

Come ogni idea innovativa che si rispetti però, vi è anche chi non ne è entusiasta. Un nome è Andreas Antonopoulos, dichiaratosi completamente in disaccordo con gli ETF, in quanto tale strumento, secondo la sua visione, non dà la possibilità di possedere dei Bitcoin ma semplicemente l'opportunità di acquistare le azioni di un fondo, facendo perdere la vera utilità della moneta virtuale, che diventerebbe solamente uno strumento di speculazione.

Certamente l’attenzione mediatica, la curiosità e l'apertura agli ETF indicizzati alle criptomonete potrebbe portare molti capitali in questo mercato e spingere inoltre altri organismi regolatori ad accelerare le procedure in sospeso così da consentire la nascita di altri fondi basati sulle monete digitali. La più importante risposta la si aspetta ovviamente dalla SEC, l'organismo federale americano responsabile della vigilanza del mercato finanziario, che ad inizio settembre aveva sospeso la richiesta di VanEck e SolidX di un ETF sul Bitcoin.

Il lancio dell'ETP basato sulle criptovalute quindi potrebbe rappresentare una svolta nel mercato mondiale, e potrebbe avere ripercussioni non solo sulle stesse criptovalute ma anche su tutti gli altri strumenti finanziari, in quanto si potrebbe assistere ad uno spostamento importante di capitali nel caso in cui riusciranno a nascere diversi fondi basati sulle performance delle monete digitali.

Non sarà ovviamente solo il Bitcoin a trarre vantaggi da tale novità, ma anche tutte le altre monete virtuali, come ad esempio il Ripple, rilasciato nel 2012 con l'obiettivo di rendere le transazioni finanziarie gratuite a livello mondiale e difatti supportata da grandi banche come Unicredit, UBS e Santander. L'influenza dell'evento tuttavia si ripercuoterà non solo a livello finanziario ma inevitabilmente anche sulla tecnologia che supporta le monete virtuali, la blockchain.

 

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