Il caldo ha invogliato i nizzardi a raggiungere la collina che sovrasta Rauba Capeu dove si sta vivendo con la Fête du Château.
Una festa con tutti gli ingredienti tipici della sinistra: tante opportunità tante opportunità gastronomiche, molta cultura e tanti libri e altrettante pubblicazioni, dibattiti, incontri, canti dal sapore un po’ datato e tanta, tanta gente: com’è sempre avvenuto alle feste della “gauche” ovunque si celebrino in Francia come in Italia o in Spagna.
La gente ci va perché la pensa in quella maniera o perché sa che si divertirà con tanta musica, pasti a prezzo contenuto e i mille colori di una festa “di parte” che cerca di parlare alla gente con un linguaggio che, soprattutto ai più giovani, sembra sconosciuto.
A Nizza, quest’anno, alla Fête du Château c’è tanta musica e soprattutto tanto territorio, con la Valle Roya ancora in posizione di preminenza, con i suoi problemi, i suoi punti fermi, la sua scommessa di sapersi trasformare da valle transfrontaliera a territorio nel quale l’umanità e la solidarietà hanno ancora un senso.
Ma è tutto il territorio datato 06 ad essersi dato appuntamento in un momento di crisi della sinistra, ma anche in un momento nel quale determinati valori sembrano riunire diverse anime che la diaspora aveva allontanato.
Poi dire se l’effetto produrrà qualcosa di concreto o meno è difficile dirlo, certo, dopo tanto tempo, i giovani sono nuovamente tornati e questo è un segnale del quale tenere conto.
Certo l’impressione è che il sentimento della coesione, della comunità, dell'umanità, dell’esaltazione della diversità abbia colorato, almeno per due giorni, la Collina che si affaccia su Nizza.