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Eventi | 19 agosto 2019, 19:00

Le creazioni di Yves Saint Laurent al Musée des Arts Asiatiques

Gli abiti dello stilista interagiscono con i costumi e i gioielli tradizionali provenienti dalle collezioni del museo delle arti asiatiche

À gauche: Tailleur de soir court , collection haute couture printemps - été 1982. À droite: Robe de soir long, collection haute couture automne - hiver 1969, Musée Yves Saint. © Yves Saint Laurent

À gauche: Tailleur de soir court , collection haute couture printemps - été 1982. À droite: Robe de soir long, collection haute couture automne - hiver 1969, Musée Yves Saint. © Yves Saint Laurent

La mostra "l’Asie rêvée d’Yves Saint Laurent", aperta fino al 6 ottobre 2019 al Museo d’Arti Asiatiche di Nizza, riunisce trentacinque modelli, ispirati a India, Cina e Giappone, oltre a schizzi, gioielli e fotografie.

Questa presentazione è un adattamento, per il musée des Arts Asiatiques de Nice, della prima mostra tematica temporanea del Museo Yves Saint Laurent a Parigi, che è stata inaugurata nell'autunno del 2017 nella casa dell'ex stilista di moda.

Gli abiti dello stilista interagiscono con i costumi e i gioielli tradizionali provenienti dalle collezioni del museo delle arti asiatiche. Da questo confronto, emergono le fonti di ispirazione dello stilista e il suo percorso verso un'opera totalmente originale.

Viaggi immaginari

Grazie ai suoi "viaggi immaginari" o "immobili", Yves Saint Laurent ha consegnato, attraverso le sue collezioni, una visione onirica di terre lontane. Lo stilista si è immerso nel cuore delle usanze locali, esplorato il folklore, abbandonato i luoghi comuni per offrire una sublime rappresentazione delle tradizioni dell'abbigliamento. Tra il suo "esotismo", l'Asia occupa un posto speciale che scandisce tutto il suo lavoro.

India, Cina e Giappone

Yves Saint Laurent offre una visione letterale e immaginaria dell'Asia. Nel corso della sua carriera, ha visto costumi tradizionali indiani, cinesi e giapponesi per dare vita alle creazioni. Dalle sue prime collezioni, reinterpreta i sontuosi cappotti dei sovrani dell'India. Quindi, la Cina imperiale ispira la collezione dell'autunno-inverno 1977, per la quale dà un'immagine teatrale e trasforma il Paese.

Nello stesso anno, il creatore di moda mette in luce le influenze asiatiche attraverso una nuova fragranza. L'oppio suscita un vento di scandalo che gli conferisce un successo mondiale. Affascinato dal Giappone, e soprattutto dal teatro kabuki, ha rivisitato il kimono.

Il Musée Départemental des Arts Asiatiques si trova sulla Promenade des Anglais al numero 405.

Beppe Tassone

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