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Altre notizie | 21 febbraio 2020, 07:00

“Ora Gendarmeria e Prefettura facciano rispettare il divieto”: dopo la sentenza che ha dato ragione ai sindaci della Valle Roya i nodi vengono al pettine

Il Tribunale Amministrativo di Nizza ha riconosciuto la legittimità dell’ordinanza, le reti sociale mettono in risalto i tanti problemi e gli animi si riaccendono: “Il vecchio tunnel sarebbe chiuso senza i pompieri francesi… le scorie sono ancora là e qualcuno ha spento i segnalatori orari

Breil sur Roya

Breil sur Roya

Scrive il Tribunale Amministrativo di Nizza: “Il divieto di circolazione dei veicoli commerciali pesanti di peso superiore a 19 tonnellate si basa su ragioni di sicurezza degli utenti, poiché l'importanza del traffico stradale da parte dei camion unita alla ristrettezza delle corsie non consente ai veicoli di percorrere la strada senza mettere a repentaglio gli utenti.

Per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, la decisione impugnata, che non è di natura generale e assoluta, è proporzionata all'obiettivo perseguito e non influisce in modo sproporzionato sulla libertà di movimento. , in questo caso, ha violato indebitamente la libertà commerciale e industriale”.

Questo il cuore della sentenza con la quale il Tribunale Amministrativo di Nizza ha respinto il ricorso presentato dalla Prefettura e dagli autotrasportatori francesi e italiani contro le ordinanze dei cinque sindaci della Valle Roya e, successivamente, del Dipartimento delle Alpi Marittime, con le quali veniva vietato il transito ai mezzi di peso superiore alle 19 tonnellate lungo la RD6204.

La sentenza condanna anche la Prefettura a rifondere mille euro a ciascuno dei comuni interessati e gli autotrasportatori  della SAS Bonifay, di OTRE PACA e Astra Cuneo a versare 1.500 euro al Dipartimento.

Si tratta dell’ennesima conferma, questa volta sotto il profilo del merito, della validità di un’ordinanza assunta dagli amministratori della Valle Roya per interdire la circolazione di mezzi di grandi dimensioni lungo la strada della vallata, già segnata dalle pesanti e snervanti problematiche conseguenti allo scandalo della mancata realizzazione del tunnel del Tenda che, strando al programma, già dovrebbe essere terminato…

Una sentenza che è stata salutata in modo corale dalle reti sociali francesi e dai profili Facebook degli amministratori locali: tantissimi i commenti sia in lingua francese, sia in lingua italiana che dimostrano come il pronunciamento del Tribunale sia andato nella direzione dell’animo e del pensiero di quanti vivono nella vallata.

Del resto, come Montecarlonews aveva dato conto nel raccontare il dibattimento a Nizza, lo stesso rapporteur public aveva assunto un atteggiamento del tutto favorevole all’ordinanza e la Prefettura non si era presentata.

Fin qui la cronaca del “passato”, ma la sentenza ha risvegliato gli animi, già oltremodo eccitati dallo scandalo del tunnel, dal mancato asporto dei residui abbandonati da tempo, dalle aperture e chiusure ad intermittenza del vecchio valico , dal fatto che ad assicurare il funzionamento del vecchio tunnel (nel rispetto di regole specifiche di sicurezza poste dalle autorità) siano esclusivamente i pompieri francesi, pagati dal Dipartimento, che sono presenti costantemente alla galleria ed ora anche dallo spegnimento dei segnalatori orari del tempo che manca a che il semaforo diventi verde.

Risultato sia gli amministratori locali, sia le reti sociali hanno rivendicato il fatto che l’ordinanza di divieto, per lo più disattesa, sia fatta rispettare puntualmente, mettendo in mora Prefettura e Gendarmeria che, in attesa della sentenza, si erano dimostrati abbastanza tiepidi.

I sindaci hanno chiesto pattuglie nelle ore notturne e maggiore presenza delle forze dell’ordine e si stanno organizzando per procedere essi stessi con l’ausilio della polizia municipale.

Insomma, l’effetto del muro contro muro innescato dalle dichiarazioni spesso polemiche e fuori dalle righe contro i sindaci della valle Roya ora si sta trasformando in tanti nodi che vengono al pettine.

Forse sarebbe stato meglio mediare, dicono sottovoce alcuni amministratori francesi, quando tutti erano in posizione di debolezza: quando, invece di cercare una soluzione mediata, si preferì affermare che i sindaci di cinque piccoli paesi non avevano il diritto… e quando si tocca il “diritto”o si urta la suscettibilità , in Francia, con ogni probabilità si va a sbattere!








Beppe Tassone

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