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Altre notizie | 29 febbraio 2020, 07:00

Coronavirus: primi due casi in Costa Azzurra. Consenso per le decisioni dei Sindaci di Nizza e Menton

I sindaci di Menton e Nizza meritano di veder riconosciuto il loro responsabile comportamento e soprattutto la serenità con la quale è stato comunicato, senza creare panico o accentuare l’ansia nei propri concittadini

Municipio di Nizza

Municipio di Nizza

Nella giornata di ieri, sabato 28 febbraio, sono stati confermati i primi due casi di infezione da Coronavirus in Costa Azzurra. Si tratta di una giovane di 23 anni residente a Cannes e reduce da un viaggio a Milano e di un cittadino Monegasco. Entrambi sono ricoverati a Nizza all’hôpital l’Archet.

Tra oggi e domani il Carnevale di Nizza ed anche quello di Menton avrebbero dovuto vivere le loro ultime ore: le manifestazioni erano partite sotto tutti i migliori auspici.

Prenotazioni alle stelle, previsioni meteo sul bello fisso, scenografie, carri, animazioni di gran classe: elementi questi che, nelle prime giornate del Carnevale, si sono puntualmente trasformati in grandi numeri, ottime critiche e buoni affari per le imprenditorie locali.

Poi l’allarme per il rischio di infezione da coronavirus, che era latente, chiacchierato, forse solo percepito, si è sostituito ai carri fioriti ed a quelli del corso carnevalesco, ha preso il posto dei Citron e delle mimose in fiore.

In tutto in un week end di follia, anche in Costa Azzurra, con i supermercati laperti la domenica pomeriggio presi d’assalto (soprattutto dagli italiani, ad onor del vero) con i cartelli apparsi sulle farmacie (maschere e gel esauriti) e quelli negli scaffali, desolatamente vuoti in corrispondenza con i prodotti igienizzanti, ma anche altrove.

Paura che è cresciuta man mano che si notava l’enorme numero di bus, provenienti un po’ tutte le nazioni, che scaricavano migliaia di turisti giunti per trascorrere qualche ora tra carri fioriti, battaglie dei fiori e corsi carnevaleschi.

Allarme che, in assenza di indicazioni specifiche da parte del governo, si è tradotto nella decisione, adottata dai sindaci di Nizza e Menton di annullare le ultime uscite carnevalesche.

A Nizza il vento, che spirava veramente forte, già aveva costretto al rinvio lo scorso mercoledì.

Poi la concretezza e la preoccupazione da parte degli amministratori, il timore di rimanere col cerino acceso, il comune sentire con i cittadini residenti che, spinti anche dalle informazioni preoccupanti, a tratti catastrofiche che giungevano dall’Italia, hanno indotto a dire stop con alcuni giorni di anticipo.

Salteranno le manifestazioni del week end, a Nizza niente corsi sabato e fuochi d’artificio domenica, a Menton chiusura anticipata ugualmente.

Non si può dire che abbiano fatto male, anzi: la salute e il rispetto nei confronti dei propri cittadini va ben oltre il danno economico, ma non d’immagine, provocato dalla decisione.

Nizza ha confermato tutte le manifestazioni, a partire dalla Fiera che aprirà i battenti il 7 marzo, mentre incombe la Paris – Nice, altra manifestazione di forte richiamo e di enorme visibilità mediatica.

Su tutto questo, forse, hanno giocato un ruolo non secondario le imminenti elezioni, ma è dovere di chi amministra governare la situazione, adottare misure equilibrate, mettersi all’ascolto dei propri cittadini, ma poi decidere autonomamente e con responsabilità.

Chi vive in Francia tocca con mano quanto meno ansiogena sia la situazione dei cittadini: informati, ma non frastornati, allertati, ma non allarmati.

Così la chiusura anticipata delle manifestazioni carnevalesche è stata ben accolta, ma non ha provocato reazioni particolari: musei aperti, vita sociale senza limitazioni.

Poi solo “dopo” sapremo cosa ci riserverà il futuro, ma adesso i sindaci di Menton e Nizza meritano di veder riconosciuto il loro responsabile comportamento e soprattutto la serenità con la quale è stato comunicato, senza creare panico o accentuare l’ansia nei propri concittadini.


Beppe Tassone

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