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Altre notizie | 13 marzo 2020, 07:00

Coronavirus, la Francia chiude le scuole, ma non rinuncia al voto di domenica

Le misure annunciate dal Presidente Macron. Nei dibattiti televisivi analizzata la situazione italiana con delle critiche. I numeri dell’epidemia

Una scuola di Nizza

Una scuola di Nizza

Alle otto della sera la Francia si è fermata per ascoltare il Presidente Emmanuel Macron: le notizie che giungono dall’Italia, che le reti televisive riversano in tempo reale e la crescita del numero delle persone infette (anche se il numero dei morti è ancora contenuto) stanno tenendo i francesi col fiato sospeso.

Macron non è venuto a meno al dovere di un governante: un discorso fatto col cuore, credibile, sincero e forte allo stesso tempo, con una frase che sottolinea la gravità del momento: “E’ la peggiore crisi sanitaria che la Francia abbia conosciuto negli ultimi 100 anni”.

Poi l’obiettivo: “Dobbiamo difendere gli anziani”, i più deboli in questo momento. Le misure sono volte a limitare la diffusione del virus, a creare barriere territoriali, ad evitare che la tragica epidemia che sta vivendo l’Italia si possa ripetere anche oltre le Alpi.

Nessun rinvio delle elezioni (per giungere a questo provvedimento sarebbe stato necessario anche il consenso dei Presidenti dei due rami del Parlamento e, si dice, che qualche resistenza possa essersi manifestata), ma da lunedì e “fino a nuovo ordine” tutte le scuole, dalle crèches alle università saranno chiuse.

Una misura ritenuta strategica per evitare che, attraverso la propagazione della quali i giovani costituiscono uno straordinario veicolo, la popolazione più anziana possa subirne pesanti conseguenze.

Il sistema sanitario, attraverso alcune misure di differimento di interventi non ritenuti urgenti, il richiamo di medici da poco in pensione, il coinvolgimento di studenti universitari e di specializzandi, sarebbe pronto a sopportare una situazione di crisi: con una popolazione simile a quella italiana, la Francia conta, in ogni caso, su un numero doppio di posti letto.

Altre misure annunciate dal Presidente della Repubblica sono quelle del sostegno alle imprese ed ai lavoratori per venire incontro a situazioni di disoccupazione parziale ed al calo del fatturato.

In questo senso gli equilibri di bilancio sono stati ritenuti, in una momento di forte crisi, come non prioritari rispetto ad altre questioni ben più sensibili quali la salute.

Vibrante l'appello ai "gestes barrières": niente abbracci, nè strette di mano e mantenere le distanze tra le persone. Sollecitato, ove possibile, il telelavoro.

Il dibattito che si è sviluppato, successivamente alle parole di Emmanuel Macron sulle reti televisive, ha ottenuto una sostanziale adesione alle misure annunciate, anche se da un lato traspare la sensazione che non si tratti che di un inizio e dall’altro la situazione italiana viene analizzata a fondo per evitare di venirsi a trovare nelle medesime condizioni.

Non sono state poche le critiche, espresse ieri sera sulle reti televisive, rispetto a quanto si sarebbe verificato in una “piccola realtà di provincia” dove il mancato riconoscimento tempestivo di un caso d'infezione avrebbe dato l'avvio ad un’epidemia di inaudite proporzioni.

Scuole chiuse dunque, ma urne aperte: domenica i francesi si recheranno alle urne per rinnovare i loro consigli municipali e le varie aggregazioni amministrative di secondo livello.

Il governo francese ha intanto reso noto la situazione dell’infezione alle ore 19,30 del 12 marzo.

I colpiti dal coronavirus sono 2.876 e le persone decedute dall’inizio dell’epidemia 61.

Questa la suddivisione, comunicata da Santé Publique France, per regioni.

  • Auvergne-Rhône-Alpes: 329
  • Bourgogne-Franche-Comté: 219
  • Bretagne: 117
  • Centre-Val de Loire: 30
  • Corse: 64
  • Grand Est: 699
  • Hauts-de-France: 349
  • Ile-de-France: 577
  • Normandie: 68
  • Nouvelle-Aquitaine: 87
  • Occitanie: 133
  • Pays de la Loire: 41
  • Provence-Alpes-Côte d’Azur: 147

Totale territorio metropolitano: 2860

  • Guadeloupe: 0
  • Saint-Barthélémy: 1
  • Saint-Martin: 2
  • Guyane: 6
  • Martinique: 4
  • Mayotte: 0
  • La Réunion: 3

Totale territori d’Oltre Mare: 16

Poche le novità nel Dipartimento delle Alpi Marittime: gli infettati da coronavirus sono 39.

A Grasse, dopo due casi positivi di infezione riscontrati tra i militari della Gendarmerie Mobile, ben 110 agenti e le loro famiglie sono stati posti in quarantena.

Chiuso precauzionalmente anche il palazzo della Regione a Marsiglia dopo che 7 funzionari sono risultati positivi. Sono a casa 2136 dipendenti della Regione su un totale di 6 mila.

Da sottolineare che le persone risultate positive, nel territorio della Regione PACA, sono cresciute, in due giorni, da 89 a 147.

Beppe Tassone

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