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Business | 18 marzo 2020, 10:00

Coronavirus: cali verticali delle presenze negli Hotel, i tassi di occupazione delle stanze sono in picchiata

Tutto stava andando per il meglio: nei primi due mesi dell’anno il tasso di crescita registrato era del 6%, poi, in poche settimane, il crollo. Resiste l’Hotel Marriott di Nizza grazie agli equipaggi di alcune grandi compagnie aeree

Mariott Hotel, Nizza

Mariott Hotel, Nizza

Storia di un disastro annunciato, quello dei tanti Hotel di Nizza e della Costa Azzurra alle prese con la fase 3 dell’emergenza epidemia e con un calo impressionante delle presenza.

Non bastasse questo, i telefoni suonano esclusivamente per cancellare le prenotazioni: le previsioni per aprile e maggio, mesi che solitamente scontavano la primavera, il ponte di Pasqua ed anche molte iniziative tra le quali il Festival de Cinema di Cannes, sono a zero o quasi.

E dire che tutto stava andando per il meglio…fino al 23 febbraio, la domenica maledetta per l'Italia, l’ultimo giorno nel quale i carri sono sfilati, nel pomeriggio, a Nizza.

Quel giorno l’epidemia esplose in Italia e nel pomeriggio si verificò, proprio da parte degli italiani presenti in gran numero sulla Costa Azzurra, un vero e proprio assalto ai supermercati. E il mondo cominciò a prendere atto di quello che stava accadendo, anche in Occidente.

Da quel giorno il vento prima e il rinvio definitivo del carnevale, poi, si sono abbattuti sulla Costa Azzurra come uno tsunami.

Così si è passati, negli Hotel, da un più 6% che faceva sperare in un 2020 eccezionale ad un crollo verticale.

Le stanze ora sono vuote o quasi: gli Hotel di Nizza e non siamo che all’inizio, denunciano tassi di occupazione delle camere anche al 25% e, soprattutto, nessuna prospettiva per l’immediato futuro.

Fa eccezione l’AC Hotel by Marriott Nice che si trova nei pressi della Promenade des Anglais: i suoi livelli di occupazione delle camere sono ancora sostenibili perché l’hotel è quello di riferimento di alcune tra le maggiori compagnie aeree per i propri equipaggi.

Basterebbe che Air France, sottolineano nell’Hotel, interrompesse i voli per cambiare radicalmente la situazione.

Situazione analoga a Cannes, Menton ed Antibes, con tassi di occupazione delle camere ai minimi, appena sul 40%, ma con tendenze anche al peggio.

Numeri e percentuali impressionanti e soprattutto con prospettive anche peggiori per l’immediato.

Poi verrà la ripresa, assicurano tutti: certo, ma quando?


Beppe Tassone

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