Altre notizie - 20 marzo 2020, 19:00

Vita da clochard ai tempi del coronavirus

Si calcola che siano 200 mila in Francia, sulla Costa Azzurra vivevano sulle spiagge o vicino al mare, ora si spostano in strade secondarie. Ma il problema resta

Nizza, un clochard col suo cane in un giardino

Nizza, un clochard col suo cane in un giardino

Secondo l’Insee (l’istituto di statistica francese) i senza fissa dimora (SDF) in Francia sono 200 mila.

Persone che vivono nella strada, che raramente cercano o trovano ospitalità in centri che ospitano durante la notte e che dormono negli androni, davanti ai negozi o, molto spesso, sulle spiagge.

Vengono sfamati da associazioni di volontari, nizzardi o monegaschi, che la sera distribuiscono pasti caldi.

A Nizza se ne incontrano in molti luoghi, soprattutto nei pressi della Promenade des Anglais, sotto i porticati delle Ponchettes o, in Rue de France, davanti alla Chiesa di Saint Pierre d’Arene.
Un esercito di invisibili che, all’epoca del coronavirus, si trovano alle prese con difficoltà e problematiche ancora più pesanti.

Diventano dei fantasmi, sono loro stessi che lo dicono, alle prese con i divieti, con situazioni che divengono sempre più pesanti, con interrogativi ai quali difficilmente sanno dare una risposta.

Sulla Promenade questo pomeriggio, al di là di qualcuno che non era informato del divieto (o sosteneva di non sapere nulla), non vi erano che dei clochard, fermati dalla polizia e invitati a spostarsi altrove.

Ancora una volta sono le reti sociali che si fanno portavoce di questi fantasmi, che la gravità del momento vede sempre più ultimi tra gli ultimi.

Difficile rispettare la disposizione di stare a casa, quando un domicilio non lo si ha: per scelta, ma anche per necessità o per vicende avverse della vita.

I comuni della Costa Azzurra stanno intervenendo, anche perché la questione può avere effetti anche sulle altre persone, ma le difficoltà sono molte e così, al momento, come raccontano alcuni SDF, si assiste solo al loro respingimento: via dal mare, via dalle strade del centro, alla ricerca di qualche stradina secondaria.
Ma il problema resta e non é da poco.   




Beppe Tassone

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU