- 29 settembre 2011, 17:51

L'importante è conoscere quello che si beve. Parla Pino Giordano

"Il barista professionista conosce bene i suoi prodotti. Così come un sarto che veste le sue modelle" Pino Giordano fiduciario AIBES sezione Sanremo

da destra: Vincenzo Pentassuglia e Pino Giordano

A sottolineare la valenza storica dell'AIBES, il Fiduciario di sezione (Sanremo) e presente al XIV Trofeo Inter - Riviera, Pino Giordano, storico barman della casa da gioco sanremasca: - L'AIBES nasce nel 1949, socia fondatrice dell'I.B.A. ed è fatta di professionisti che fanno passare, con la loro conoscenza e professionalità, un messaggio molto chiaro: il bere consapevole. Non si deve bere o creare un cocktail "tanto per". Come non dovrebbero esistere baristi che continuano preparare cocktail facendo ubriacare i clienti o i giovanissimi. Il barista professionista conosce bene i suoi prodotti. Così come un sarto che veste le sue modelle. E' necessario "conoscere". Conoscere i prodotti ed i veri pericoli che si celano nell'alcool -

20 anni di carriera alle spalle, tutte spese nell'imperiese, partendo da Diano Marina ed arrivando al Casino di Sanremo con una parentesi di qualche mese trascorso in Ingliterra. Ma quali sono le differenze più tangibili che si riscontrano in 20 anni nell'approccio ai cocktail ed al bere?

- La differenza macroscopica che noto in 20 anni, da quando ho iniziato la mia carriera, è che si è abbassata l'età anagrafica - spiega Giordano - Ormai si inizia a bere a 13/14 anni. E' l'età in cui oggi si inizia a consumare alcool. Il probema è che dietro non vi è una preparazione, un'educazione al'alcool. Un po' come è accaduto per il fumo. Non è, secondo me, un problema di abuso. E' una questione di non-conoscenza, un po' come "non conoscere il proprio nemico". Ed un cattivo professionista fa ubriacare -

Sara Contestabile