Altre notizie - 18 aprile 2017, 10:00

L'ultimo sondaggio dà ancora Macron in testa sulla Le Pen

A pochi giorni dal voto, quando ormai è scattato il divieto a pubblicare ulteriori sondaggi ( e sui social ne sbucano da tutte le parti…) la situazione appare quanto mai complicata

Ultimo sondaggio “ufficiale” di BVA sulle Presidenziali francesi di domenica prossima, pubblicato da Nice Matin e da altri quotidiani regionali.

A pochi giorni dal voto, quando ormai è scattato il divieto a pubblicare ulteriori sondaggi ( e sui social ne sbucano da tutte le parti…) la situazione appare quanto mai complicata.

Occorre tenere conto che, in sondaggi del genere (quando va bene…) il margine di errore varia da 2,5 a 3 punti.

Ora, nel breve spazio di tre punticini percentuali, si trovano ben 4 candidati.

Sparito definitivamente il socialista Benoît Hamon, dato al 7,5%, vicinissimo a polverizzare il record negativo di ogni tempo fatto registrare dai socialisti francesi, si sta registrando un vero e proprio rimescolamento delle carte fra i 4 candidati rimasti in gara per aggiudicarsi l’Eliseo.

In testa, ma con qualche difficoltà e , comunque in calo,il giovane candidato di “En marche!” Emmanuel Macron al quale il sondaggio attribuisce il 23% dei voti. 

Il suo elettorato, tra i più fluttuanti, fatica a stabilizzarsi: poco meno di un  terzo di quanti si sono espressi a suo favore ha dichiarato che potrebbe anche votare per un altro candidato.

Al secondo posto, anche lei in calo, con il 22% Marine Le Pen, leader del F.N. che ha tentato la carta di incrociare l’elettorato cattolico tradizionalista pronunciando forti critiche nei confronti di Papa Francesco.

A soli 3 punti da Macron, col 20% dei voti, due altri candidati: François Fillon e Jean-Luc Mélenchon: mentre il primo perde ancora qualche decimale, il secondo ha segnato, nelle ultime settimane, una notevole crescita, pari all’8% ed ha incassato anche l’appoggio della potente ministra Ségolène Royal, leader storica dei socialisti.

Partito, quello socialista, ormai profondamente diviso tra Macron e Mélenchon, ma unitissimo nell’abbandono del proprio candidato ufficiale Hamon.

E questo, a poco più di un mese e mezzo dalle elezioni legislative, la dice lunga sulla crisi dei partiti storici anche in Francia.

Difficile fare delle previsioni su i saranno i due candidati che andranno al ballottaggio, l’impressione peraltro è che a François Fillon possa anche riuscire l’impresa “impossibile” di una rimonta clamorosa.

L’elettorato conservatore, ma legato alle radici europeiste della Francia, è infatti il meno sollecitato, in questi giorni e non sarebbe nemmeno da escludere un suo rientro nei ranghi.

Ma questa sarà la “storia” che ci appassionerà, se lo si vuole, dopo le Presidenziali…

Beppe Tassone