L'artista ovadese è già noto per la scultura che identifica una mano. “Nel mio cammino sono arrivato alla rappresentazione del binomio messaggio–oggetto - dice l'artista -, che spazia dalla provocazione ironica alla massima moralistica cercando come filo conduttore quello di vedere gli oggetti".
L’artista ovadese – celebre per la scultura, nata da un cedro del Libano (abbattuto nella villa di Campale di Camilla Salvago Raggi), che riproduce una “mano” – porta a Eze alcune delle installazioni create in una carriera da autodidatta.
“Nel mio cammino sono arrivato alla rappresentazione del binomio messaggio–oggetto - dice l'artista -, che spazia dalla provocazione ironica alla massima moralistica cercando come filo conduttore quello di vedere gli oggetti, le cose, i pensieri stessi al di là del comune modo di vederli ed intenderli”.
La mostra con ingresso gratuito sarà aperta dal 28 settembre sino al 9 ottobre presso la Galleria Municipale