Fashion - 07 febbraio 2018, 07:00

Seconda stella Michelin per il Restaurant Flaveur di Nizza

Un riconoscimento che esalta l’amore per la cucina dei due fratelli che hanno ottenuto un punteggio di 16,5/20 nella prestigiosa Guide Gault & Millau, il massimo a Nizza. Confermata la seconda stella anche al Restaurant Chanteclair

I fratelli Mickaël et Gaël Tourteaux (Facebook)

Non se lo aspettavano e quando Michael Ellis, patron delle Guides Michelin, ha annunciato che era stata loro attribuita una seconda stella, un grido di gioia è uscito dalle loro bocche.

Si tratta dei fratelli Mickaël e Gaël Tourteaux, titolari del Restaurant Flaveur di Nizza. Un locale che si trova in pieno centro, in Rue Gubernatis 25 non distante da Avenue Jean Médecin e dal complesso di Nice Étoile.

Hanno dovuto attendere sette anni, dopo aver ottenuto la loro prima stella, per questo “salto” che li pone al vertice tra i ristoranti stellati di Nizza assieme con il Chanteclair che si trova all’interno dell’Hotel Negresco sempre a Nizza.

Un risultato che esalta la capacità e l’amore per la cucina dei due fratelli che hanno pure ottenuto un altro riconoscimento, il massimo in questo caso a Nizza, un punteggio di 16,5/20 nella prestigiosa Guide Gault & Millau.

La motivazione che accompagna l’assegnazione della seconda stella ai fratelli Tourteaux li definisce “entreprise familiale, qui a une signature, un amour pour le produit, qui a une profondeur pour les saveurs et une technicité”, parole che sottolineano la capacità di firmare il loro prodotto esaltando l’amore per il prodotto in una sintesi tra sapore e tecnica.

Sono 400 i ristoranti, in tutto il mondo, che possono fregiarsi delle due stelle. Vi era qualche timore, dopo l’addio dello Chef del Negresco Jean-Denis Rieubland, sulla “tenuta” del Chanteclair, che invece si è visto confermare le due stelle.

Altri due ristoranti del comprensorio nizzardo entrano a far parte del novero di quelli che possono fregarsi di una stella Michelin, si tratta del Lou Cigalon-Maison Martin, di Christophe Martin, a Valbonne e dell’Hostellerie Jérôme, di Bruno Cirino, a La Turbie.  

Beppe Tassone