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Altre notizie | 10 ottobre 2018, 08:00

Un muro a ricordo dei 3.485 ebrei deportati da Nizza nei campi di sterminio

Posta la prima pietra del Mur des Déportés alla presenza dell’ambasciatrice d’Israele. Le parole di Christian Estrosi

Mur des déportés, Villa Massena

Mur des déportés, Villa Massena

Nell’anno dedicato amicizia Franco Israeliana e nel settantesimo anniversario della nascita dello Stato d’Israele, a Nizza è stata posta la prima pietra del muro che sarà eretto a ricordo dei 3.485 deportati che partirono verso i campi di sterminio nazisti dalla stazione ferroviaria di Nizza.

A porre la prima pietra sono stati il sindaco di Nizza, Christian Estrosi e l’ambasciatrice d’Israele in Francia ed a Monaco Aliza Bin-Noun.

Sul “muro” verranno scritti i nomi di tutti i 3.485 deportati: “Vi sono crimini, ha detto Christian Estrosi, che vanno oltre le parole. Per questo dobbiamo parlare. Le vittime non capirebbero se rimanessimo in silenzio.

C'è un silenzio che è un grido, quello di milioni di donne, uomini e bambini scomparsi nella notte. Il grido delle 3485 vittime della barbarie nazista che furono deportate dalla stazione di Nizza. La maggior parte non è tornata dai campi.

La stazione ferroviaria di Thiers, la nostra bellissima stazione ferroviaria, ha partecipato suo malgrado al più grande crimine della storia. A pochi passi, nell'hotel Excelsior, dove è stata posta una targa, la Gestapo guidò l'interrogatorio degli arrestati nelle nostre strade.

Dobbiamo combattere il revisionismo e il negazionismo, la rinascita di un nazismo che osa apparire di nuovo. I fautori di queste tesi continuano il lavoro intrapreso da Hitler, vogliono perfezionare la "soluzione finale" respingendo un'ultima volta le vittime nel nulla dell'oblio. Questo muro aiuterà a sconfiggere questa trama.

Per la trasmissione alle nuove generazioni: Al centro del lavoro della memoria, c'è l'educazione dei nostri giovani. Queste pareti di ricordi che erigiamo, queste tavole che posiamo, queste commemorazioni che celebriamo, non sono fatte solo per coloro che sanno, ma per i più giovani”.

Tra i 3.485 deportati vi era anche Simone Veil  e  Arno Klarsfeld.padre di   Serge Klarsfeld, chasseur de nazis e difensore della causa dei deportati ebrei in Francia.    

Beppe Tassone

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