Business - 03 febbraio 2019, 07:00

Rivoluzione in supermercato: da febbraio si applica a pieno la “Loi Nutella”

La normativa tiene sotto controllo le vendite promozionali troppo spinte: addio alle super offerte! Una legge a favore degli agricoltori e dei produttori

La “Loi Alimentation” era entrata in vigore, in modo soft e in sordina il 1° gennaio, ma dal 1° febbraio dispiega a pieno i propri effetti e non è difficile accorgersene.

Si tratta una legge, conosciuta anche come “Loi Nutella e prende il nome proprio dagli effetti che la vendita promozionale di questa crema, della quale i francesi sono molto ghiotti, provocò: per accaparrarsi le confezioni vi furono veri e propri assalti e in alcuni supermercati delle persone vennero anche alle mani.

La “filosofia” della “Loi Alimentation” è quella di tenere sotto controllo le promozioni, soprattutto quelle “troppo spinte” che provocano distorsioni nel mercato e che si abbattono soprattutto sui produttori agricoli in molti casi “costretti” a subire veri e propri ricatti che li obbligano (volenti o nolenti) a vendere sottocosto le loro produzioni per consentire alla grande distribuzione di proporre prodotti super scontati che servono da “civetta”.

Così la nuova normativa prevede, dal 1° febbraio, che le promozioni di prodotti alimentari non possano eccedere il 10% del prezzo di normale vendita, (a gennaio e per un mese la soglia è stata del 34%) e che il volume di affari assicurato dalle promozioni non possa oltrepassare il 25% della totalità del prodotto acquistato dal distributore: farà fede il contratto scritto.

Risultato dal 31 gennaio al 1° febbraio il costo medio di un carrello della spesa con prodotti scontati è aumentato intorno al 4,5%, con punte anche del 10%.

Il quotidiano Nice Matin, che ha effettuato la “prova”, scrive che su 30 prodotti testati, 8 hanno subito un aumento medio dell’8% e che l’incremento è stato, in totale, del 4,08%.

Secondo il legislatore la contrazione delle offerte promozionali “spinte” dovrebbe ripercuotersi favorevolmente sui produttori francesi, con un occhio di riguardo agli agricoltori che sarebbero tra i più penalizzati dalle vendite “sotto costo”.

A fine anno, sulla base delle verifiche reddituali, si comprenderà se la “Loi Nutella” sia stata una buona idea o meno.  

Beppe Tassone