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Business | 12 giugno 2019, 06:21

Differenza tra THC e CBD, i più famosi principi attivi della cannabis

Ecco perché la marijuana light non può considerarsi una droga

Differenza tra THC e CBD, i più famosi principi attivi della cannabis

I principi attivi della cannabis sono davvero numerosi, eppure quelli più conosciuti sono il THC e il CBD. Il cannabidiolo, a dire il vero, ha raggiunto la “celebrità” del THC specialmente negli ultimi anni con l’avvento della canapa legale, come la cannabis light Justbob ad alto CBD.


Tali sostanze sono contenute in tutte le parti della pianta, ma sono le infiorescenze (chiamate anche bud e gemme) che beneficiano maggiormente della loro presenza.

I fiori di cannabis presentano uno strato di resina prodotta dai tricomi, microscopici peduncoli che variano il loro colore in base alla maturità della gemma.


È la resina che contiene la quasi totalità dei cannabinoidi. Più la piantina di cannabis cresce in condizioni favorevoli per la sua salute, più i tricomi producono resina, che rende i fiori ricchi di principi attivi (oltre che molto appiccicosi).


La quantità di resina dipende anche dalla genetica: per esempio alcune specie hanno una produzione così elevata di questa sostanza da rendere difficile la pulizia dei fiori. È il caso della Gorilla Glue e della Godzilla Glue, così chiamate proprio perché si incollano agli strumenti di lavoro.


Il THC e il CBD, quindi, si trovano in percentuali elevate nella resina dei bud. Ma tra le due sostanze ci sono delle differenze sostanziali.


Che cos’è il THC e quali sono i suoi effetti


Il THC, acronimo di tetraidrocannabinolo, è la sostanza psicoattiva contenuta nella cannabis. Ciò significa che maggiori sono le sue quantità, maggiore è la sua capacità di alterare la nostra psiche.


Questo principio attivo è di solito presente in elevate quantità nella marijuana illegale in Italia.

La marijuana light è invece geneticamente modificata affinché i fiori presentino percentuali di THC quasi nulle: la legge 242/2016 sulla canapa fissa a meno dello 0,2% le quantità permesse, ma le tollera fino allo 0,5%.

Per questo motivo la classica cannabis influisce sulla nostra psiche, mentre la cannabis light non lo fa.


Ma cosa succede quando si consuma marijuana tradizionale?


Tra i più comuni effetti a breve termine del THC troviamo una forte euforia (high), seguita dopo tempi più o meno brevi dal rilassamento delle membra e l’improvvisa crescita dell’appetito (la cosiddetta “fame chimica”).


Altri effetti dipendono dalla specie di marijuana assunta. Ecco di seguito qualche esempio:


Alterazione del ritmo sonno veglia

Inappetenza

Fortissima crescita dell’attenzione

Grande creatività

Ansia

Paranoia


L’abuso di marijuana non depotenziata può comportare inoltre dipendenza psicologica, distacco dalla realtà, psicosi e altro ancora.


Fortunatamente il CBD non presenta gli stessi effetti del THC.


Gli effetti del CBD


Il CBD (cannabidiolo) è un principio attivo della cannabis che non altera in alcun modo la nostra psiche. Anzi: all’esatto contrario del THC presenta effetti antipsicotici. È contenuto in percentuali elevate nella marijuana light, specialmente se questa viene coltivata in maniera eccezionale, mentre di solito la marijuana tradizionale non ne possiede grandi quantità (anche perché può contrastare nettamente gli effetti del THC).


Si tratta di una sostanza che interagisce positivamente con il sistema endocannabinoide del nostro cervello, tanto che gli studi sulla sua assunzione hanno evidenziato i seguenti benefici:


È capace di placare gli stati d’ansia e i sintomi della depressione grazie al suo effetto ansiolitico.

Può ridurre nettamente gli spasmi muscolari involontari grazie alle sue proprietà antispastiche.

È utile in caso di inappetenza e anoressia, in quanto aumenta lo stimolo della fame.

Ha proprietà anticonvulsivanti (si è rivelato molto utile nel trattamento della sindrome di Dravet, che colpisce i bambini causando - tra gli altri sintomi - forti convulsioni).

Presenta proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antiossidanti.

Ha effetti antipsicotici, dunque va a contrasto del THC.


Inoltre non provoca dipendenza e non presenta effetti collaterali. Se ne sconsiglia comunque l’assunzione alle persone che soffrono di malattie dell'apparato cardiocircolatorio.

Infatti pare che il cannabidiolo, soprattutto in situazioni di forte stress, riduca la pressione arteriosa e aumenti la frequenza cardiaca.


La marijuana light può considerarsi una droga?


Assolutamente no, in quanto le percentuali di THC in essa contenute sono praticamente nulle. Inoltre il CBD contrasta gli effetti (in questo caso inesistenti) del tetraidrocannabinolo.


E la marijuana light veduta su Justbob.it presenta quantità di CBD davvero elevate, segno che le piantine di cannabis sono cresciute in un ambiente ideale per la loro salute.


Richy Garino

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