Business - 17 maggio 2020, 19:00

Occhio a Facebook, il fisco (francese) ci guarda!

In Francia i funzionari del fisco sono stati autorizzati ad utilizzare quanto postato sui social per lottare contro l’evasione fiscale. Riguarda anche gli stranieri…italiani compresi

L'Ufficio delle imposte di Nizza

Attenzione a farsi belli sulla rete sociale, se si possiede qualche bene o si svolge qualche attività in Francia e si nasconde al fisco un reddito che dovrebbe essere tassato.

E’ una delle novità che ogni mese di gennaio porta con sé assieme con le manovre di inizio anno: in Francia vi sarà, per tre anni in forma sperimentale, l’utilizzo dei social da parte dei funzionari del fisco per cercare di individuare gli evasori.

La fotografia a fianco di un’auto di lusso o quella di un costoso viaggio all’estero, quando il reddito dichiarato non lo consentirebbe, il commento sul mancato pagamento di un affitto da parte di un inquilino che paga in nero o quello delle condizioni di un alloggio affittato senza che il proprietario si sia peritato di informare l’ufficio imposte.

La pubblicità della disponibilità ad un affitto di  breve durata tramite i social, come avviene sempre più spesso: le occasioni saranno tante per i funzionari delle imposte per cercare di stanare gli evasori e costringerli al pagamento di quanto dovuto.

Una riforma che in Francia darà sicuramente i suoi risultati perché se “veramente” si vuole colpire l’evasione gli strumenti ci sono.
Anche quello di analizzare e prendere lo spunto da una fotografia o da un commento postati, senza pensarci troppo, su qualche social.


Beppe Tassone