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Altre notizie | 21 maggio 2020, 08:00

La Francia riaprirà le frontiere “non prima” del 15 giugno

Ferme le posizioni dell’Italia (3 giugno) e della Grecia (1° luglio), gli altri Stati hanno deciso di andare per ordine sparso, a seconda degli interessi particolari

Il Negresco a Nizza

Il Negresco a Nizza

Fumata grigia, ieri pomeriggio: la riunione dei ministri europei convocata sul tema della riapertura turistica ai flussi stranieri non ha consentito di trovare una data comune.

Ferme le posizioni dell’Italia (3 giugno) e della Grecia (1° luglio), gli altri Stati hanno deciso di andare per ordine sparso, a seconda degli interessi particolari.

Così l’appello del Commissario Europeo (che non ha poteri in materia essendo la salute competenza squisita dei singoli Stati) a “fare presto” tenendo presente “l'urgente necessità di consentire a oltre sei milioni di persone di trovare lavoro, data l'entità della crisi sanitaria e il rischio economico che sta colpendo un intero settore di attività” non ha sortito risultati.

Si va avanti, dunque, in ordine sparso e la Francia sembra ormai decisa a fissare nel 15 giugno la data di riapertura ai turisti europei delle proprie frontiere.

Lo ha anticipato il rappresentante francese Jean-Baptiste Lemoyne, secondo il quale la stagione turistica inizia a luglio e pertanto non vi è una grande necessità di anticipare i tempi senza avere ben chiara la situazione sanitaria.

In Francia, su 17 milioni di turisti il 70% è interno e del restante 30%, una buona parte (l’80%) proviene dagli Stati Europei.

Si va dunque verso il 15 giugno per la riapertura delle frontiere francesi ai flussi anche turistici, mentre una novità la riunione dei ministri di ieri pomeriggio l’ha comunque generata. L’accordo a mettere in funzione un’applicazione comune a tutti gli Stati che consentirà di conoscere le condizioni poste per soggiornare e, praticamente in tempo reale, quella sanitaria.

Non è molto, ma il Covid 19 ha operato una rivoluzione in molti settori, turismo compreso, mettendo in luce l’inadeguatezza delle norme precedenti e la necessità di rapporti sempre più stringenti e sovrapponibili fra gli Stati.

Così, a settembre, si svolgerà una grande convenzione per il turismo su scala europea e potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione nel settore.

Come in Italia si dovrà porre mano alla Costituzione, dopo il caos provocato dal trasferimento dei poteri sulla salute alle Regioni sottraendolo allo Stato, così anche la Carta Europea e il trattato di Lisbona dovranno essere rivisti.

Intanto…occorrerà attendere il 15 giugno “almeno” per poter entrare in Francia e raggiungere la Costa Azzurra.   


Beppe Tassone

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