Ambiente - 01 luglio 2020, 18:00

Costa Azzurra: alla scoperta del territorio. Saint-Blaise, Aspremont e la Colle de l'Olivie (Foto e Video)

Montecarlonews propone luoghi, itinerari, passeggiate alla scoperta del Dipartimento delle Alpi Marittime. Le foto e i video di questo servizio sono di Danilo Radaelli

Colle de l'Olivie (foto di Danilo Radaelli)

Una strada che si infiltra e si snoda, fra paesaggi delicati che deliziano lo sguardo stupito, profumi e odori che inebriano, poi, dietro una curva appare, Saint-Blaise.

Il nostro Danilo Radaelli ci propone oggi un tour in bicicletta che prevede la “scalata” de La Colle de l'Olivie (o Col de l’Olivier) per poi raggiungere la “meta” che è Saint-Blaise, circuito che si chiude passando attraverso un altro villaggio nei sobborghi di Nizza, Aspremont.

Piccolo villaggio, arroccato ad un'altitudine di 350 metri, Saint-Blaise è il regno degli escursionisti. Il paese, dal fascino tranquillo, si estende su 804 ettari, dalle maestose sponde del Var alla cima delle colline che dominano la RM 6202 a meno di 20 km da Nizza. La città fa parte del cantone di Levens, l'origine del suo nome deriva dall'omonimo santo (San Biagio) e conta poco meno di mille abitanti.



La chiesa situata nel centro del paese merita una sosta per la qualità del suo recente restauro e decorazione. Questa chiesa è stata costruita nel 1953 sul sito della vecchia cappella di Saint-Blaise, eretta in parrocchia nel 1777 su iniziativa dell'abate di Saint-Pons Antoine François Rambaudi. All'inizio del 1777, padre Rambaudi notò che "gli abitanti del suo feudo di Saint-Blaise erano privi di una chiesa parrocchiale ed erano costretti ad andare, per le loro patiche religiose, a Levens o Aspremont, luoghi distanti. In precedenza, la chiesa era solo una semplice cappella rurale.
La chiesa di San Biagio del 1953, che ospita due oli su tela: "La Vergine con il Rosario" (XVII secolo) e "Il guaritore" del XVIII secolo.

Dietro il coro vi è la statua di Saint Blaise, patrono della parrocchia.

Il giro in bicicletta comprende anche una sosta al mulino-museo, vero palcoscenico sul circuito della "Via degli ulivi", che risale al XVIII secolo, è di tipo genovese, restaurato nel Duemila per diventare un testimone del passato, ospita mostre artistiche.

Infine, prima di tornare a Nizza, una sosta ad Aspremont, piccolo villaggio posto a 554 metri sul livello del mare.
Si tratta di un territorio nel quale, fin dall'epoca longobarda, operarono i monaci benedettini di San Colombano che già avevano fondato nel cuneese l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona, nel VII secolo, in Liguria l'abbazia di Taggia e nel VIII secolo a Nizza il monastero di Cimiez.

Il sole ed il "soleggiamento" hanno favorito la coltura della vigna, dell'ulivo e degli alberi da frutta, con particolare riferimento ai i fichi.


Beppe Tassone