Mentone - 29 settembre 2020, 07:00

“La sera tutti astemi”, il Prefetto delle Alpi Marittime vieta la vendita di alcol dopo le 20

Toni drammatici nell’ultimo bollettino del Ministero della Salute: “I ricoveri in rianimazione ora aumentano in modo esponenziale”. Il testo integrale

“La sera tutti astemi”, il Prefetto delle Alpi Marittime vieta la vendita di alcol dopo le 20

Sulle reti sociali impazzano i commenti e le vignette: molti giovani non l’hanno presa bene, ma l’ordinanza del Prefetto delle Alpi Marittime, datata 22 settembre 2020, è ora entrata effettivamente in vigore ed è pienamente operativa.

E’ l’effetto della richiesta del Ministro della Salute, rivolta ad alcuni territori nei quali il Covid registra alti tassi di diffusione, di adottare misure puntuali per evitare di dover nuovamente disporre il coprifuoco.

Il provvedimento, firmato dal Prefetto delle Alpi Marittime, dispone il divieto di vendita di bevande alcoliche da parte dei supermercati, dei negozi e degli snack a partire dalle ore 20, così come il divieto di consumare bevande che contengano alcol dopo la stessa ora sulle strade e sulle vie pubbliche.

Un’ordinanza che di fatto consente ai punti vendita di continuare a lavorare anche di sera, bloccando solo la vendita degli alcolici.
A quell’ora, normalmente, scattano nei super mercati di media grandezza le casse automatiche: in questi esercizi di vendita poco prima dell’ora fatidica vengono avvisati i clienti e poi i commessi procedono a coprire gli scaffali contenenti le bevande alcoliche.

Una misura che dovrebbe servire ad evitare gli assembramenti che normalmente si formano in diversi punti della città con persone che si riuniscono per bere birra o vino, anche se non disdegnano liquori.

Questo l’ultimo bollettino settimanale del Ministero della Salute francese (pubblicato la sera del 27 settembre 2020) che commenta l’attuale situazione della pandemia da Covid 19.

Nella Francia continentale, la circolazione virale continua ad aumentare, causando a un peggioramento della situazione. Gli indicatori di monitoraggio per l'epidemia di COVID-19 continuano ad aumentare sia a livello cittadino che ospedaliero, con un aumento degli accessi al pronto soccorso per sospetto di COVID-19, nuovi ricoveri, ricoveri in terapia intensiva e decessi.

I ricoveri in rianimazione ora aumentano in modo esponenziale.
Il numero di decessi legati al COVID-19 è in aumento, soprattutto quelli che si verificano nelle strutture sanitarie.
Mentre il virus continua a circolare ampiamente tra i giovani adulti, il continuo aumento dei casi tra coloro che hanno 65 anni e oltre, l'aumento delle segnalazioni di episodi di COVID-19 che si sono verificati nelle case di cura e riposo e l'aumento del numero di decessi per COVID-19 confermano i segnali di pericolo segnalati da diverse settimane.
La massima vigilanza deve essere mantenuta con gli anziani data la fragilità di questa popolazione in cui si verifica il maggior numero di morti per SARS-CoV-2.

Il numero di nuovi casi confermati così come i tassi di positività sono in aumento. Tuttavia, a causa della saturazione delle capacità diagnostiche dei laboratori in diverse regioni, questi aumenti sono certamente sottostimati.
Il numero dei focolai resta su livelli elevati, ma è anche sicuramente sottostimato a causa dell'aumento della circolazione virale e dell'allungamento dei tempi di validazione e segnalazione.

Gli indicatori risultanti da queste diverse misure di sorveglianza devono quindi essere interpretati con cautela perché ormai descrivono solo in modo imperfetto le dinamiche dell'epidemia nel territorio.

Il monitoraggio di indicatori provenienti da altre punti di sorveglianza sarà quindi tanto più importante nelle prossime settimane per analizzare meglio la situazione epidemica (sorveglianza da parte della rete Sentinels, medici SOS, episodi nelle case di cura, accessi al pronto soccorso, ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva, decessi correlati a COVID-19 e decessi per tutte le cause).

Al 27 settembre 2020, 101 dipartimenti si trovano in una situazione vulnerabile (in neretto i dipartimenti della Regione PACA):
Limitato: 9 Dipartimenti (8,9%)

Moderato: 34 Dipartimenti (33,7%) : Aisne, Allier, Ardèche, Ardennes, Alpes de Haute Provence, Aude, Calvados, Cantal, Charente-Maritime, Corrèze, Deux-Sèvres, Dordogne, Drôme, Eure, Eure-et-Loir, Haut-Rhin, Hautes Alpes, Haute-Savoie, Loir et Cher, Lot, Lot et Garonne, Lozère, Mayenne, Mayotte, Meuse, Moselle, Morbihan, Nièvre, Réunion, Savoie, Seine Maritime, Territoire de Belfort, Vendée, Vosges, Yonne

Elevato: 58 Dipartimenti (57,4%) Martinique, Guadeloupe (dont Saint Martin et Saint Barthélémy), Ain, Alpes-Maritimes, Ariège, Aube, Aveyron, Bas-Rhin, Bouches-du-Rhône,  Charente, Côte d’Or, Corse du Sud, Doubs, Essonne, Gard, Gers, Gironde, Guyane, Haute Corse, Haute-Garonne, Haute Loire,  Haute-Marne, Hautes-Pyrénées, Hauts-de-Seine, Haute Vienne, Hérault, Indre et Loire, Loiret, Ille-et-Vilaine, Isère, Landes, Loire, Loire-Atlantique, Maine-et-Loire, Marne, Meurthe et Moselle, Nord, Oise, Paris, Pas de Calais, Puy de Dôme, Pyrénées Atlantiques, Pyrénées Orientales, Rhône, Somme, Sarthe, Seine et Marne, Seine-Saint-Denis, Saône et Loire, Tarn, Tarn-et-Garonne, Val-de-Marne, Val d’Oise, Var, Vaucluse, Vienne, Yvelines.






Beppe Tassone

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