Una Messa di Riparazione é stata celebrata nella chiesa di Notre Dame a Nizza dove tre persone sono state assassinate, mentre si trovavano all’interno del luogo di culto, lo scorso 29 ottobre, dal terrorista Brahim Aoussaoui.
La Messa di Riparazione è, per i cattolici, un rito indispensabile per poter tornare a celebrare in un luogo di culto quando all’interno è stato commesso un atto di particolare gravità.
All’interno della chiesa, per rispettare le norme sulla pandemia, sono stati ammessi sono alcuni parrocchiani, oltre al Sindaco Christian Estrosi accompagnato dalla moglie-.
Il rito è stato celebrato dal vescovo di Nizza André Marceau nel ricordo delle tre vittime, il sacrestano Vincent Loques e le fedeli Nadine Devillers e Simone Barreto Silva che erano entrate nella Chiesa alla sua apertura alle 8,30, per raccogliersi in preghiera.
Il punto sulle indagini
Sono salite a 6 le persone fermate dalla polizia perché sospettate di aver avuto dei contatti con Brahim Aoussaoui, il terrorista ventunenne che giovedì 29 ha assassinato tre persone all’interno della chiesa di Notre Dame in Avenue Jean Médecin a Nizza prima di essere neutralizzato da alcuni agenti della Police Municipale.
Man mano che le indagini progrediscono, con l’aiuto anche delle video camere che tengono monitorata buona parte della città, si ricostruiscono gli spostamenti del terrorista che sarebbe giunto a Nizza solo il giorno precedente l’attentato, cioè mercoledì 28 ottobre, dopo aver attraversato l’Italia da Alcamo fino alla Costa Azzurra.
Che l’attentato fosse premeditato e che Brahim Aoussaoui sia giunto a Nizza espressamente per commettere la strage pare ormai certo.
In questo senso si è espresso lo stesso ministro dell’interno Gérald Darmanin che, nel corso di un’intervista rilasciata alla la Voix du Nord ha dichiarato che il giovane era "ovviamente venuto in Francia per uccidere. Il 21enne tunisino, gravemente ferito durante il suo arresto, era presente sul territorio nazional e solo da poche ore. Ovviamente è venuto lì per uccidere. In quale altro modo spiegare perché si è armato di diversi coltelli appena arrivato. Spetta al procuratore antiterrorismo definire quando è stato ideato il suo progetto omicida, ma ovviamente non è venuto per ottenere i documenti”.
Arresti anche a Tunisi dopo che sulle reti sociali l’attentato è stato rivendicato dal gruppo Ansar al-Mahdi: fra questi anche la persona che ha inserito la rivendicazione che apparterrebbe a gruppi salafisti definiti “puri e duri”.
Un nucleo dell’antiterrorismo ha effettuato degli arresti pure a Grasse, fra queste un altro giovane tunisino che sarebbe stato ripreso dalle video camere in compagnia del terrorista.