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Sport | 29 novembre 2020, 18:33

F1. In Bahrain il dramma di Grosjean è a lieto fine e condiziona tutta la gara. Leclerc decimo, vince Hamilton

Là dove non ha potuto fare qualcosa una sicurezza impeccabile, ci ha pensato il destino, salvando dalle fiamme il pilota francese nell'assurdo incidente del primo giro. La cronaca sportiva oggi passa in secondo piano

Foto Ferrari

Foto Ferrari

Oggi è uno di quei giorni in cui la Formula 1 ci ricorda che "motorsport is dangerous", che questo è pur sempre un mondo pericoloso nonostante la sicurezza abbia fatto passi da gigante negli ultimi anni. Oggi, ancor prima del risultato sportivo, della cronaca di un Gran Premio, siamo qui a raccontare di un dramma che fortunatamente non si è consumato.

Perché le immagini (con pochi precedenti, forse nessuno nella storia della categoria) della Haas di Romain Grosjean che si fionda a più di 200 all'ora contro un guard rail, spezzandosi in due e innescando con l'esplosione del serbatoio un incendio tanto scenografico quanto letale, tolgono il fiato per parecchi secondi a fan, spettatori, addetti ai lavori, a chiunque in quel momento fosse presente sul circuito del Bahrain o incollato a uno schermo. Le immagini successive, quelle del pilota francese che con le sue gambe salta fuori dall'inferno di fuoco con la cellula di sopravvivenza che sì ha tenuto alla grande insieme all'halo, ma nell'urto aveva proiettato Grosjean al di là della barriera perforata, fanno tirare un sospiro di sollievo grande, enorme, a tutti. Là dove non è potuta arrivare la sicurezza (impeccabile), ci ha messo lo zampino il destino. Sorridendo alla vita.

Il tutto è accaduto al primo giro del Gran Premio del Bahrain, partito di fatto con oltre un'ora di ritardo, con altri due episodi da notare come il cappottamento della Racing Point di Stroll (senza conseguenze) e le nuove fiamme, sull'altra rosa di Perez a mandare in fumo a pochi giri dalla fine quello che sarebbe stato un podio meritatissimo per il messicano.

Vince di nuovo Hamilton, davanti alle Red Bull di Verstappen e Albon (secondo podio in carriera per lui dopo il Mugello). E le Ferrari? Sottotono, su una pista di motore, dove il cavallino torna a pagare inevitabilmente quel divario di potenza con l'anno scorso e con tutti gli altri. Leclerc decimo, al termine di una gara vissuta sul filo tra il dentro e il fuori dalla zona punti e che solo il ritiro di Perez ha permesso di conquistarne uno. Vettel quindicesimo, sempre lontano, in balia di una situazione che accompagnerà la rossa ancora per gli ultimi due appuntamenti dell'anno. Ma la cosa più bella di oggi, è quella di poter raccontare un dramma con il lieto fine. 

Federico Bruzzese

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