Business - 02 febbraio 2021, 08:00

“Odi et amo”, gli affitti stagionali a Nizza “non” mettono tutti d’accordo

In molti condomìni di Nizza, quando sono scattate le limitazioni dovute alla pandemia molti hanno assentito e chiesto che certi provvedimenti fossero l’avvio di una regolamentazione nazionale più puntuale

La spiaggia di Nizza, fotografia di Ghjuvan Pasquale

La spiaggia di Nizza, fotografia di Ghjuvan Pasquale

La protesta dei proprietari di alloggi e delle società che si occupano degli affitti stagionali si sta facendo sentire forte, ma non scalfisce né le scelte di blocco di ogni attività nel periodo delle vacanze invernali di febbraio, a Nizza, né il consenso di buona parte dei condòmini degli immobili interessati a questo tipo di attività.

Un rapporto di “odio – amore” che, per quanto concerne i vicini, rasenta la sopportazione e, in molti casi, già aveva generato provvedimenti da parte delle assemblee condominiali.

Dal 2017 le locazioni stagionali sono esplose ed a Nizza, città turistica per eccellenza, avevano raggiunto livelli notevoli senza che i primi provvedimenti del municipio, tra i quali l’obbligo di registrazione, riuscissero almeno a generare un controllo sistematico del settore.

Il risultato é sotto gli occhi di tutti.
Aumento delle spese condominiali, problemi soprattutto con l’immondizia, con lo scorretto utilizzo degli spazi comuni, rumori nella notte, continui cambi di inquilino con utilizzi abnormi degli ascensori.
Così, in molti condomìni di Nizza, quando sono scattate le limitazioni dovute alla pandemia non sono stati pochi coloro che hanno assentito e chiesto che certi provvedimenti fossero l’avvio di una regolamentazione nazionale più puntuale.

Dall’altra parte della “trincea” si trovano i proprietari degli alloggi, alcuni dei quali hanno nuovamente convertito ad affitti stabili i propri appartamenti per evitare di doverli tenere a lungo sfitti e le società che lavorano nel settore.

Queste ultime hanno sofferto di problematiche generate dagli stessi contratti stipulati coi proprietari degli appartamenti: per creare un portafoglio stabile, nella certezza che il settore fosse destinato a crescere ancora, si erano fatte carico delle spese gestionali anche quando l’appartamento non era locato.

Risultato: un po’ di fallimenti e molte fusioni, soprattutto fra i più piccoli, mentre le grandi società di gestione si preparano, con programmi informatici sempre più raffinati e sofisticati, alla ripresa ed all’estate.
Sofferenza anche per tutto l’indotto: dalle pulizie alle manutenzioni, ai controlli ed alla consegna degli alloggi.

Un calo verticale che sta incidendo notevolmente sulla vita dei condomìni e che si fa sentire anche nelle prime applicazioni di quanto deliberato nel 2019 dalle assemblee condominiali che, in gran numero, avevano previsto quote in più di spese condominiali a carico per i proprietari degli alloggi destinati ad affitti stagionali.

Ora il rapporto “Odi et amo” ha subito un nuovo stimolo dal blocco previsto per il periodo delle vacanze di carnevale, ma si guarda anche a Pasqua e all’estate con forte preoccupazione.

Il titolare di un’agenzia che si occupa di affitti stagionali ha commentato con un: “Peggio che nel 2020…”.

A guadagnarci lavoratori e studenti che venivano espulsi dal centro della città e dai suoi quartieri vicini al mare e che ora vi fanno ritorno: gli affitti lunghi e quelli “studenti” tornano in auge e in molti condomìni si tira un sospiro di sollievo!  



Beppe Tassone

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