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Ambiente | 27 febbraio 2021, 07:00

Non ci facciamo mancare nulla: sabbia al Cesio-137 sulla Costa Azzurra

Sarebbe un residuo degli esperimenti nucleari di sessant’anni fa nel Sahara. Secondo gli esperti non sarebbe pericolosa

Cielo giallo (Twitter)

Cielo giallo (Twitter)

Negli anni sessanta i telegiornali annunciavano esperimenti nucleari a ripetizione nel deserto del Sahara: a distinguersi in questa gara alla bomba atomica molte nazioni tra le quali la Francia. Era una competizione a base di “megatoni”, l’unità di misura che serve per indicare l'energia emanata da una esplosione ed è frequentemente utilizzata per indicare l'energia liberata dall'esplosione di ordigni nucleari. Un'esplosione da 1 megatone sprigiona un'energia equivalente a quella liberata dall'esplosione di un milione di tonnellate di tritolo.

In quegli anni i “megatoni” nel Sahara si sprecavano, ora se ne pagano le conseguenze.
Sono trascorsi sessant’anni e la natura si è vendicata, nel modo più subdolo, ma anche efficace.

Il cielo giallo che ha contraddistinto queste ultime giornate, in Costa Azzurra come in tanta parte della Francia, è stato provocato dalla sabbia del Sahara trasportata dal vento di scirocco.

In alcuni laboratori è stata analizzata la sabbia “piovuta dal cielo” e, sorpresa, sono state rinvenute tracce di cesio-137, di origine non naturale, ma proveniente dagli esperimenti nucleari degli anni Sessanta dello scorso secolo.

Cielo giallo segnalato in diverse località: da Nizza a Nantes, da Varese a Monaco, non solo un effetto ottico, non solo auto impolverate, ma anche Cesio 137 che si è posato sul terreno, che è tornato indietro, una sorta di boomerang.

Secondo Pierre Barbey, consulente scientifico volontario del laboratorio ACRO, intervistato da France Bleu, il Cesio 137 depositato in questi giorni non sarebbe pericoloso, per la poca quantità e per la scarsa radioattività: nessuna paura, parrebbe, in Europa, qualche pericolo, invece, per le popolazioni nomadi del deserto che da sempre convivono con i residui delle “prodezze nucleari” compiute sessant’anni fa.

Intanto il cielo è ancora un poco giallo, ma il fenomeno ora lo si guarderà con occhi più guardinghi e con una certo timore…come si stesse assistendo alla proiezione di film horror.



Beppe Tassone

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