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Nizza | 29 aprile 2021, 07:00

Tutto pronto, il vino di Bellet si prepara a tornare sulle tavole. Definite le iniziative per la ripartenza

In programma due giornate di “porte aperte” a giugno e luglio, mercatini straordinari, sul tipo di quelli dei libri, durante l’estate e la riapertura “con degustazione” delle cantine. Si attende il via da parte delle autorità governative, ma il settore è pronto a rimettersi in moto, il prodotto è di quelli che “hanno un futuro” e poi vi sono i lavori nelle vigne a tenere occupati

Tutto pronto, il vino di Bellet si prepara a tornare sulle tavole. Definite le iniziative per la ripartenza

Caro, ma buono, il vino di Bellet conosce a pieno le difficoltà di questi momenti ed attende che la bufera passi.
Un vino che costa da 15 a 30 euro la bottiglia, che aveva saputo ritagliarsi una clientela attenta, in Francia come all’estero. Proposto nei ristoranti non solo della Costa Azzurra era apprezzato e vezzeggiato nei saloni professionali.

Poi la pandemia ha causato un calo del 60% delle vendite, ha reso impossibile il suo “pezzo forte”, le visite in cantina, che, ogni giorno, dalla Costa Azzurra alimentavano gli affari.

Le cantine sono aperte, ma mancano i turisti e poi…la degustazione è vietata per le norme sulla diffusione della pandemia e recarsi in cantina e non poter assaggiare il vino è come…i paragoni si sprecano!

“Saltate” le porte aperte, annullati i saloni, chiusi i ristoranti, i “vignerons” si sono trovati in “casa” un vino eccezionale, quello della vendemmia 2020, considerata una delle migliori in assoluto.

Beffa nella beffa, sono costretti a pagare intorno agli 8 euro ogni mese per stoccare, in luoghi idonei, i pallet da 500 bottiglie.

Ma non si sente piangere, inerpicandosi lungo le strade di Nizza che conducono ai “domaines” dove si produce il vino di Bellet, si confida nella ripresa, nel ritorno dei turisti, nella riapertura dei luoghi di vendita.

Si programma anche: due giornate di “porte aperte” a giugno e luglio, mercatini straordinari, sul tipo di quelli dei libri, durante l’estate e poi la riapertura “con degustazione” delle cantine.
Si attende il via da parte delle autorità governative, ma il settore è pronto a rimettersi in moto, il prodotto è di quelli che “hanno un futuro” e poi vi sono i lavori nelle vigne a tenere occupati.

Già si lavora per la vendemmia del 2021 e si scruta il cielo e quando si passa a parlare della “terra” si torna indietro, a tempi migliori e la frase è di quelle scontate, ma ricca di buoni propositi ed anche un poco scaramantica: “Anche quest’anno sarà un vino eccezionale…speriamo solo non grandini”.

 




Beppe Tassone

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