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Ambiente | 10 maggio 2021, 18:00

Sentieri della Costa Azzurra: piste de Saint Julien (Foto)

Montecarlonews propone luoghi, itinerari, passeggiate alla scoperta del Dipartimento delle Alpi Marittime. Le foto sono di Danilo Radaelli

Piste de Saint Julien, fotografie di Danilo Radaelli

Piste de Saint Julien, fotografie di Danilo Radaelli

In bicicletta tra Villeneuve Loubet e Biot, ecco cosa ci propone oggi Danilo Radaelli.
Un percorso nel verde e nella natura lungo la Piste de Saint Julien.
Un percorso non molto impegnativo, sullo sterrato che viene esaltato dai colori del territorio.

 

 

La “piste” unisce due località che meritano di essere conosciute

Villeneuve Loubet
Località che coniuga il mare con un interessante entroterra. Da vedere:
Il Castello di Villeneuve-Loubet, fondato nel XIII secolo da Romée de Villeneuve, si compone di quattro edifici intorno a un cortile interno di forma trapezoidale. In corrispondenza dei quattro angoli si erge una torre. Protetto da due mura di cinta dotate di merli e feritoie, il castello ha conservato l'aspetto austero di una fortezza medievale.

 


Il villaggio provenzale: il borgo storico è il centro della piccola città di Villeneuve. Ricostruito nel XVI secolo dopo le grandi epidemie che hanno determinato il suo declino, nel villaggio si trovano alcune porte risalenti al Rinascimento, la Chiesa di Saint-Marc, la cappella di Notre Dame d'Espérance, il lavatoio di Rue des Poilus, il Museo di Storia e Arte;
Château de Vaugrenier: il Castello di Vaugrenier è una casa in stile palladiano costruita alla fine del XVI secolo.
Il museo militare, dedicato ai grandi conflitti del XX secolo che hanno coinvolto la Francia: le due Guerre Mondiali (1914-1918, 1939-1945), la guerra d'Indocina (1945-1954), quella d'Algeria (1954 - 1962), gli interventi in Ciad e Zaire (1969-1984), Libano (1982-1987) e la guerra del Golfo (1991).



Biot
Una località nell’entroterra della Costa Azzurra, 20 minuti d’auto da Antibes, che non è il “solito” borgo.
Qualche informazione con l’aiuto del web: é il borgo degli artisti tanto da avere ottenuto il marchio “Città e Mestieri d’Arte”.
La sua specialità è la lavorazione del vetro, ma a Biot non ci sono solo vetrerie bensì atelier artistici di ogni tipo. Pittori, scultori, disegnatori, ceramisti, gioiellieri, orafi, pellettieri, fotografi: tutti esercitano la loro passione nell’ambiente autentico di un villaggio provenzale, perfetto per ispirare la creatività.
Gli abitanti sono pochi, ma sono i turisti che, numerosi, specie d’estate e specie gli italiani, affollano vicoli e piazze, negozietti e gallerie d’arte e i tavolini dei numerosi bistrot all’aperto.
Nonostante il borgo sia piccolo, ospita tantissimi musei.
Il Museo della storia e della ceramica è stato ricavato nell’antica cappella dei Penitenti Bianchi restaurata; il Museo Nazionale Fernand Léger, uno degli artisti più celebri a Biot, è ospitato in un grande edificio moderno; l’Ecomuseo del vetro che si trova all’interno delle Verrerie de Biot rende omaggio alla tradizione del vetro soffiato e, in particolare, a quella del vetro a bolle, la specialità del villaggio.
La chiesa Sainte-Marie-Madeleine del XV secolo, costruita su un’antica chiesa romana e le cappelle – come quella di Saint-Roch che risale almeno al XVI secolo o quella di Saint-Julien dove un tempo vivevano gli eremiti -, ma anche le piazze e le porte antiche, sono il retaggio di una storia ricca e appassionante.
Come la splendida place des Arcades, nel cuore del villaggio, uno dei luoghi imperdibili di Biot in termini di patrimonio artistico e culturale. Inizialmente castrum romano, poi sede dei Templari, oggi ha un aspetto molto particolare che ricorda l’architettura ligure.



Beppe Tassone

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