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Politica | 28 giugno 2021, 07:00

Regge la “diga”, Renaud Muselier confermato alla presidenza della Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur

Quasi en plein per la maggioranza uscente alle dipartimentali delle Alpi Marittime, conquista tutti i seggi fatta eccezione per due di Grasse che restano alla gauche. Nessun seggio per l’estrema destra.

L'attesa dei risultati degli elettori del centro destra a Nizza ieri sera

L'attesa dei risultati degli elettori del centro destra a Nizza ieri sera

Renaud Muselier succede a se stesso alla guida della Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur: la diga ha retto anche nella regione che i sondaggi della vigilia davano per conquistata dall’estrema destra.

 

Renaud Muselier dopo la vittoria

Il “laboratorio PACA” ha dimostrato che era possibile, con una lista non direttamente collegata ai partiti politici, solidamente centrista e con l’appoggio della sinistra e degli ecologisti, al ballottaggio, di sovvertire le previsioni che davano la Regione solidamente nelle mani di Marine Le Pen.


Renaud Muselier

La Francia che esce da questo turno di ballottaggio è una nazione solidamente europeista, contraria al populismo ed all’identitarismo e ha espresso per l’ennesima volta un voto che tiene l’estrema destra lontana dai centri del potere.

Sono sette le Regioni conquistate dal centro destra (Hauts-de-France, Normandie, Île-de-France, Grand Est, Pays de la Loire, Auvergne-Rhône-Alpes e Provence-Alpes-Côte d'Azur) e sei quelle ad appannaggio del centro sinistra (Bretagne, Centre-Val de Loire, Bourgogne-Franche-Comté, Nouvelle-Aquitaine, Occitanie e Corse).

I numeri delle votazioni raccontano di una Regione nella quale l’astensionismo è ancora il primo partito con il 63% di persone che non hanno espresso il voto, veramente tanti anche se si nota un leggero aumento di presenze ai seggi rispetto al primo turno, numeri peraltro inapprezzabili.

Renaud Muselier conquista la regione con il 57,3% dei consensi superando Thierry Mariani che si ferma al 42,7%.

Per quanto concerne le elezioni Dipartimentali, la maggioranza uscente conquista la quasi totalità dei seggi: vince ovunque fatta eccezione per il cantone di Grasse 2 dove continua a sventolare la bandiera della gauche, nessun seggio all’estrema destra.

Questo il punto saliente dell’intervento di Renaud Muselier davanti ad una vera folla di persone accorsa per festeggiarlo: "Abbiamo preso in mano il nostro destino al di fuori degli apparati politici. Ricordando che siamo persone del Sud, libere, determinate, appassionate, resistenti e persino ribelli. Ho preso un impegno: far sentire la voce di tutte le forze politiche nell'emiciclo del consiglio regionale. È un impegno formale, sull'onore, confermo questo impegno a nome di tutti gli eletti. Nulla ci é stato risparmiato: bugie, caricature, infamie, tradimenti. Ma, in mezzo a queste tempeste, nessuno di noi ha vacillato. Nessuno dei primi della lista intorno a me ha fallito. La nostra regione è aperta, è e resterà fedele al suo ideale euromediterraneo".

 



In un locale che si affaccia sulla spiaggia di Nizza Christian Estrosi ha fatto eco alle parole di Muselier:”Questa è la vittoria di tutti i Democratici. È la vittoria dei valori repubblicani. È la vittoria del Rassemblement.
Mi congratulo con il mio amico Renaud Muselier, il cui impegno in questa campagna è stato totale e che abbiamo sostenuto con tutte le nostre forze.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno votato per la nostra lista, e coloro che si riconoscono nei valori della sinistra e che, ancora una volta, hanno risposto al Rassemblement.
Abbiamo preso l'impegno con Renaud Muselier che possano esprimersi nell'emiciclo regionale. Voglio assicurare loro che questo impegno sarà mantenuto. Questo diritto di espressione è un dovere.
Voglio anche ringraziare tutti gli eletti che ci hanno sostenuto fin dall'inizio.
C'erano così tanti venti contrari:

  • Il calendario, poiché i francesi hanno ritenuto giustamente che dopo tanta sofferenza, l'organizzazione delle elezioni non fosse una priorità.
  • I sondaggi, che ci hanno dato tra gli 8 ei 10 punti dietro Thierry Mariani nel primo, e testa a testa nel secondo.
  • Ma anche, e soprattutto, tutti coloro che hanno definito il nostro Rassemblement come indegno, e due sindaci della regione, Hubert Falco ed io, come malfattori.
  • La lotta contro il Rassemblement National è la lotta della mia vita.

Continuerò a combattere instancabilmente contro tutti gli estremi, compresi gli estremi mascherati, quelli che prima di questo primo round dicevano che non c'era differenza tra Renaud Muselier e Thierry Mariani.
Questi lepéno-compatibles hanno cercato di sabotare la nostra campagna fin dal primo momento.
Hanno poi cercato di strumentalizzare i nostri militanti.
Hanno, finalmente, fatto di tutto per rimescolando il messaggio dei nostri elettori, nel silenzio totale dell'attuale apparato politico.
I partiti politici volevano anche prendere in ostaggio gli elettori dei territori della Francia e soprattutto quelli della regione del sud.
Ma questa vittoria non deve oscurare la realtà. Questa sera assistiamo a una profonda crisi democratica con l'astensione del 65% nel nostro Paese.
Il tasso di partecipazione non è all'altezza di una grande democrazia come la Francia. Questa astensione non spetta alla nostra Repubblica e alla nostra Nazione, siamo i primi ambasciatori nel mondo dei principi della democrazia e dei diritti umani.
Il dovere di tutti gli eletti pubblici è ovviamente quello di interrogarsi sulle ragioni che spingono i francesi ad allontanarsi dalle urne.
Chiedo un grande salto democratico. Sì, mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
È ora, come Maire de La France audacieuse, ed eletto come tale, cioè della destra e del centro che incarna la voce dei territori contro l'eccessivo accentramento, che faccio appello a un nuovo modello che permetta, finalmente, una semplificazione e un vero decentramento che ridona a ciascuno di esercitare la propria cittadinanza.
Ma è tempo che una vera legge di decentramento affermi chiaramente che è il presidente della regione a capo del Polo dell’Impiego e dell'Agenzia regionale della sanità, che è il presidente del Consiglio dipartimentale che gestisce tutte le politiche di solidarietà e che è il Sindaco che gestisce la tua quotidianità, a cominciare dalla sicurezza.
Questo è l'unico modo per riconquistare la fiducia dei francesi e fermare la progressione degli estremi
”.

Beppe Tassone

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