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Ambiente | 10 gennaio 2022, 18:00

Sentieri della Costa Azzurra: verso il Pont de Tamarins (Foto)

Montecarlonews propone luoghi, itinerari, passeggiate alla scoperta del Dipartimento delle Alpi Marittime. Le foto sono di Danilo Radaelli

Piste de Tamarins in inverno, fotografie di Danilo Radaelli

Piste de Tamarins in inverno, fotografie di Danilo Radaelli

Un percorso splendido nella bella stagione che anche in inverno ha il suo fascino e riserva sorprese: un sentiero impegnativo o, se si preferisce, “tecnico” quello che Danilo Radaelli propone ai lettori di Montecarlonews.

 

 

Un’escursione lungo la Brague e il suo Parco che da Biot conduce fino al ponte di Tamarins.
Il sentiero conduce anche alle cascate du Bruget che si possono ammirare dopo il ponte in pietra.

 

I colori affascinano anche in inverno e danno l’idea dell’esplosione che subiranno nella bella stagione.
In estate un vero invito ad una sosta o a un pic-nic.

Alcuni cenni su Biot, nel cui territorio si trova il sentiero.

 

Biot si trova nell’entroterra della Costa Azzurra, 20 minuti d’auto da Antibes, non è il solito borgo.
Qualche informazione con l’aiuto del web: é il borgo degli artisti tanto da avere ottenuto il marchio “Città e Mestieri d’Arte”.

 

La sua specialità è la lavorazione del vetro, ma a Biot non ci sono solo vetrerie bensì atelier artistici di ogni tipo. Pittori, scultori, disegnatori, ceramisti, gioiellieri, orafi, pellettieri, fotografi: tutti esercitano la loro passione nell’ambiente autentico di un villaggio provenzale, perfetto per ispirare la creatività.

 

Gli abitanti sono pochi, ma sono i turisti che, numerosi, specie d’estate e specie gli italiani, affollano vicoli e piazze, negozietti e gallerie d’arte e i tavolini dei numerosi bistrot all’aperto.
Nonostante il borgo sia piccolo, ospita tantissimi musei.

Il Museo della storia e della ceramica è stato ricavato nell’antica cappella dei Penitenti Bianchi restaurata; il Museo Nazionale Fernand Léger, uno degli artisti più celebri a Biot, è ospitato in un grande edificio moderno; l’Ecomuseo del vetro che si trova all’interno delle Verrerie de Biot rende omaggio alla tradizione del vetro soffiato e, in particolare, a quella del vetro a bolle, la specialità del villaggio.

La chiesa Sainte-Marie-Madeleine del XV secolo, costruita su un’antica chiesa romana e le cappelle – come quella di Saint-Roch che risale almeno al XVI secolo o quella di Saint-Julien dove un tempo vivevano gli eremiti -, ma anche le piazze e le porte antiche, sono il retaggio di una storia ricca e appassionante.

Come la splendida place des Arcades, nel cuore del villaggio, uno dei luoghi imperdibili di Biot in termini di patrimonio artistico e culturale. Inizialmente castrum romano, poi sede dei Templari, oggi ha un aspetto molto particolare che ricorda l’architettura ligure.



Beppe Tassone

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