Politica - 10 aprile 2022, 08:00

Si vota in tutta la Francia: incerto l’esito del primo turno delle Presidenziali

Quello che è difficile ipotizzare è come si piazzeranno i due avversari destinati al ballottaggio, quale sarà il risultato di Macron, che ha subito una profonda erosione nei consensi nell’ultimo mese e di Marine Le Penne, la “femme d’Etat” che, allo scoppio della guerra in Ucraina, ha sparigliato le carte

Tabelloni elettorali in Rue de France a Nizza

Si sta votando in tutta la Francia e questa sera, alle 20, si conosceranno i primi dati di un’elezione per le Presidenziali che si svolge in un clima assolutamente particolare con risvolti che potrebbero anche rivelarsi decisivi sull’esito, mai come questa volta dal difficile pronostico.

Non su chi andrà al ballottaggio che si svolgerà fra quindici giorni: saranno il Presidente uscente Emmanuel Macron e la sua principale avversaria, l’esponente del Rassemblement Nationale Marine Le Pen, con quasi assoluta sicurezza, ad affrontarsi.

 

Quello che è difficile ipotizzare è come si piazzeranno, questa sera, i due avversari, quali sarà il risultato di Macron, dato in testa di otto punti un mese fa e che ha subito una profonda erosione nei consensi nell’ultimo mese e di Marine Le Penne, la “femme d’Etat” come recita lo slogan di successo che si è ritagliata dopo che la guerra in Ucraina aveva sparigliato le carte che erano sul tavolo.

Fino ad un mese fa Marine Le Pen, e così l’aveva anche presentata un settimanale umoristico, sembrava prigioniera di un altro candidato dell’estrema destra, Éric Zemmour dato per sicuro secondo.
Poi la guerra provocata dalla Russia ha dato un’altra chiave di lettura alle elezioni: Éric Zemmour non ha saputo (o potuto...) prendere le distanze dalla Russia e da Putin, mentre Marine Le Pen si è immediatamente schierata a fianco dell’Ucraina appoggiando le scelte governative.
Risultato: i sondaggi la stanno danno in crescita, saldamente seconda con ambizioni di sorpasso sul fino di lana.

Questa sera sapremo, così come occorrerà analizzare altri tre dati: la percentuale di astensionisti che potrebbe sfiorare il 50%, le dimensioni della sconfitta dei Républicains, partito avviato alla disgregazione forse ancor prima del turno di ballottaggio e le dimensioni della performance del leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon, che potrebbe anche assestarsi intorno al 15%.

Poi, da domani, la Francia guarderà al ballottaggio e sarà un’elezione diversa: Macron e Le Pen saranno soli di fronte all’elettorato e i francesi saranno chiamati a determinare come saranno i loro prossimi cinque anni.
     


Beppe Tassone