Martedì 24 maggio presso la sede dell’ATL del Cuneese è stato presentato il marchio “Qualità Parco – APAM”, nuovo strumento che le Aree Protette delle Alpi Marittime mettono a disposizione di coltivatori e artigiani con l’intento di contribuire alla valorizzazione dei prodotti locali.
La Q di qualità con all’interno una testa di camoscio – elemento che riprende il logo istituzionale dell’Ente enfatizzando lo stretto legame che intercorre tra Aree Protette e produzioni del territorio – è l’elemento grafico che a breve potrà essere utilizzato nella commercializzazione di patate, formaggi, miele, pane, ecc., insieme a oggetti di artigianato artistico.
Le procedure di utilizzo del marchio, gli obiettivi, i destinatari, i requisiti di accesso, le modalità di controllo sono dettagliate nel Regolamento d’uso che, insieme ai Disciplinari di produzione e alla modulistica per la “dichiarazione di interesse”, sono visionabili e scaricabili dal sito www.areeprotettealpimarittime.
Per ottenere il marchio, le imprese che operano in uno dei Comuni dei Parchi delle Alpi Marittime e del Marguareis, o all’interno dei confini di una delle Riserve naturali gestite dall’Ente, oppure ancora che utilizzano materie prime provenienti da tali realtà, dovranno soddisfare pochi ma precisi standard di qualità e tipicità, sviluppare filiere rispettose dell’ambiente, del paesaggio, del benessere degli animali e orientarsi verso un uso consapevole delle risorse non rinnovabili come acqua, suolo ed energia.
L’obiettivo principale delle Aree Protette delle Alpi Marittime è quello di contribuire allo sviluppo di un tessuto imprenditoriale sempre più orientato verso obiettivi di sostenibilità stimolando i consumatori a premiare chi, condividendo questi valori, ha scelto di produrre nel rispetto della tradizione e dell’ambiente.
“Tra i tanti interrogativi che hanno accompagnato il percorso di definizione del marchio, - spiega il presidente Piermario Giordano - ce n’è stato uno che gli amministratori dell’Ente hanno affrontato nella primissima fase: con questa iniziativa non si rischia di andare a inserirsi in un mondo, quello delle certificazioni di qualità, già molto affollato? La risposta va spostata nel tempo. C’è, da parte del consumatore, voglia di cibo sano e genuino. C’è, in molti dei coltivatori che vivono nei Comuni delle Aree Protette delle Alpi Marittime, dalla Valle Stura alla Valle Tanaro, dai Ciciu del Villar alle sorgenti del Belbo, la consapevolezza che oggi le produzioni locali devono necessariamente essere di qualità, se vogliono conquistarsi un posto all’interno del mercato. E questa consapevolezza è la medesima che spinge un numero sempre più rilevante di imprese di trasformazione a mettersi alla ricerca di materie prime di livello. In un quadro del genere, la disponibilità delle Aree Protette a mettersi in gioco, assegnando uno strumento di identificazione agli operatori del settore agricolo e artigianale impegnati in un percorso di qualità e sostenibilità, potrebbe avere un peso rilevante”.
Secondo Mauro Bernardi, Presidente dell’ATL del Cuneese: “Il processo di valorizzazione del territorio passa attraverso i buoni prodotti della terra e l’artigianalità delle lavorazioni. Gusto e tradizioni rendono unico il Cuneese: una terra ancora indissolubilmente legata alla terra, alla lavorazione dei prodotti che in taluni casi è ancora manuale, alla vendita che avviene ancora nel negozio sotto casa o nel piccolo esercizio di paese. È fondamentale mantenere il presidio delle nostre montagne e il Marchio di Qualità presentato dalle Aree Protette delle Alpi Marittime opera in questa direzione.”
Se tra qualche anno le Aree Protette delle Alpi Marittime saranno conosciute non solo per gli splendidi scenari e ambienti naturali che da sempre offrono al visitatore, ma anche per la qualità dei prodotti e i saperi degli artigiani locali, allora si potrà dire che il progetto del marchio “Qualità Parco – APAM” meritava davvero di essere sviluppato.
Per intanto si parte con il confronto con il territorio: il marchio verrà presentato a Chiusa di Pesio giovedì 26 maggio (ore 18, Sala Incontri), a Valdieri venerdì 27 (ore 20.30, Sala Parco), a Ormea mercoledì 1° giugno (ore 18, Saletta vecchie Scuole, via dottor Bassi).