Altre notizie - 14 settembre 2022, 07:00

Nizza, prima gli scavi archeologici ora si rinterra: primario proteggere la storia della città

Per preservare e assicurare la conservazione dei diversi strati archeologici e della muratura ancora esistente della ex cattedrale, sono in corso dei lavori di riempimento e di rinterro: una vera novità

Collina del Castello, Nizza

Non si tratta di una marcia indietro, ma di un diligente lavoro teso ad assicurare che una importante parte della storia di Nizza e della sua Collina siano preservate dagli elementi climatici ed anche dai malintenzionati.

La collina del Castello ospita un interessante sito archeologico con i resti del castello e della cattedrale di Sainte-Marie, distrutta nel 1706.
Per preservalo e assicurare la conservazione dei diversi strati archeologici e della muratura ancora esistente della ex cattedrale, sono in corso dei lavori di riempimento e di rinterro: una vera novità!

 

Terminati gli scavi della navata della cattedrale, viene ora ricoperta parte dei resti con un geotessile e poi con ghiaia per proteggerli dagli effetti del tempo e del clima, dalle intemperie e dalla vegetazione che minacciano di degradare i sedimenti archeologici. Per realizzare questi lavori saranno necessari 365 metri cubi di ghiaia e 950 metri quadrati di geotessile.

Oltre alla tutela dei luoghi, si tratta anche di valorizzare il patrimonio. Con le rovine a cielo aperto, a volte era difficile per i visitatori orientarsi e immaginare come fosse questo sito religioso in passato. Il riempimento consentirà di distinguere chiaramente le pareti della cattedrale e di proteggere il sito.

 

Gli scavi effettuati hanno permesso di mettere in luce i resti che sono parte integrante della creazione e dello sviluppo della Città di Nizza: è fondamentale riuscire a trasmettere la sua storia in modo educativo.
Per questa ragione alcuni strati, antecedenti quelli oggetto dell’indagine, che sono venuti alla luce durante gli strati, verranno protetti con “coperte” e successivamente rinterrati.

In un secondo tempo potranno essere oggetto di interventi per consentirne lo studio ed anche la piena fruibilità, ma ora è prioritario difenderli dalle intemperie ed anche dai furti.




Beppe Tassone