La Région Provence-Alpes-Côte d'Azur e il Dipartimento delle Alpi Marittime si stanno “tropicalizzando” e i problemi crescono e si fanno seri.
Ora tocca alla zanzara tigre, sempre più presente nel Sud Est della Francia con una novità per nulla desiderata: 21 casi di “dengue” a partire dal mese di agosto nel Dipartimento e, quello che è peggio, contratte da persone che non hanno effettuato viaggi o hanno avuto rapporti con persone provenienti dai luoghi ove la malaria è particolarmente endemica.
Si tratta dunque di casi “autoctoni” provocati da zanzare presenti sul territorio.
Il primo caso riscontrato dall’Agenzia Regionale della Salute lo scorso 23 agosto ed a contrarre la dengue, ammette l’ARS: “Una persona di Saint Jeannet che ha contratto la malattia sul territorio nazionale e che non si è recata in una zona contaminata nei 15 giorni precedenti la comparsa dei sintomi”.
Successivamente sono stati registrati “a cascata” altri casi in aree a sud della località ove è stato registrato il primo caso, quali Gattières e La Gaude.
La febbre malarica è dunque generata da zanzare infette e si trasmette tramite le punture da persona a persona: certo un a situazione poco simpatica.
La febbre dengue è una malattia virale tropicale e sub-tropicale trasmessa dalle zanzare; è diffusa principalmente nel sud-est asiatico e delle isole occidentali del Pacifico, ma si sta rapidamente diffondendo anche in Africa e nell’America del Sud.
Si può manifestare in due forme diverse, caratterizzate da differente gravità.
In un caso si presenta con febbre alta, eruzioni cutanee simili al morbillo e dolori diffusi, mentre quando viene contratta la forma emorragica il paziente presenza gravi sanguinamenti che possono essere causa di caduta di pressione arteriosa e conseguente shock.
Non esiste ad oggi vaccino, ma il paziente che sopravvive acquisisce immunità a vita verso quello specifico ceppo virale e temporanea verso gli altri. La maggior parte dei pazienti colpiti si riprende senza problemi, ma si stima una mortalità pari all’1–5% in assenza di terapia e inferiore all’1% nel caso di terapie adeguate.
La zanzara tigre (aedes albopictus) è apparsa nel Dipartimento delle Alpi Marittime nel 2004. Ora è stabilita su tutto il litorale, nell’arrière pays e la sua presenza è segnalata anche in alta montagna.
Il Dipartimento delle Alpi Marittime ha dato attuazione ad un piano per combattere la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare tigre: chikungunya, malaria e Zika.
Se il totale debellamento delle zanzare è impossibile, la lotta contro la loro proliferazione è essenziale.
Misure di prevenzione
Per combattere questa zanzara ed evitare la sua proliferazione, è necessario eliminare i luoghi di deposizione delle uova, vale a dire l'acqua stagnante, anche in piccole quantità.
Alcuni consigli pratici:
- Vuotare e pulire, almeno una volta la settimana, i sotto vasi dei fiori, sostituendo l’acqua con sabbia umida.
- Rimuovere tutti gli oggetti abbandonati nel giardino o sulla terrazza che possano trattenere l'acqua (attrezzature da giardino, giocattoli, spazzatura).
- Controllare che il flusso di evacuazione delle grondaie e degli scarichi delle terrazze sia regolare.
- Coprire, con una zanzariera o con altro tessuto, le riserve d'acqua (latte, contenitori, bidoni per l'irrigazione).
- Controllare e curare regolarmente gli stagni e le pozze d’acqua ornamentali, introducendovi, se possibile, pesci rossi che sono ghiotti delle larve.
- Controllare regolarmente e coprire le piscine (togliendo l'acqua trattenuta dai teloni) o svuotarle.
Misure di protezione
Si basano su mezzi di protezione "tradizionali":
- Indossare abiti larghi che coprano il corpo, soprattutto all'inizio e alla fine della giornata;
- Utilizzare le sostanze repellenti con cautela, facendo soprattutto attenzione ai bambini e le donne in gravidanza (consultare il medico o il farmacista);
- Posizionare, in casa, zanzariere e climatizzatori.